L'INAUGURAZIONE
Medea, la Chiesa di Sant’Antonio sul Colle rinnova il volto: concluso il restauro di esterni e scalinata

Ieri la benedizione dell’arcivescovo di Gorizia Redaelli. 260mila euro dalla Regione per la sistemazione degli oltre 300 gradini, 146mila da fondo Pnrr per riqualificare facciata e copertura.
Costruita nel Settecento, impreziosita nel 1821 dalla suggestiva scalinata che conduce in paese, pesantemente danneggiata durante la Prima Guerra Mondiale e rimaneggiata più volte negli anni, la chiesa di Sant’Antonio sul Colle continua ad essere nel tempo uno dei simboli della spiritualità e della cultura di Medea. Ieri, alla vigilia di Pentecoste, dopo più di un anno e mezzo di lavori di rifacimento e restauro – prima degli scalini, poi degli esterni dell’edificio -, la chiesetta immersa nel verde del parco comunale ha mostrato ufficialmente il suo nuovo volto alla comunità.
Ad inaugurarla con una benedizione è stato l’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che alle 18.30 ha officiato la Santa Messa insieme al parroco don Federico Basso; ad accompagnarli, le note del coro “DoReMigjea”. Diversi gli appelli di Redaelli alla pace nel corso dell’omelia, con riferimenti alla dedizione di papa Leone XIV a riguardo. È stato poi don Basso, al termine della celebrazione e prima di una preghiera a Sant’Antonio, a ringraziare enti, volontari e tutti coloro che sono stati coinvolti nella realizzazione dei lavori e nell’affrontare «le varie difficoltà che si sono presentate lungo il percorso».
All’uscita dalla chiesa, ad attendere i fedeli un momento conviviale a cura della Pro Loco di Medea. È in quest’occasione che il sindaco Igor Godeas ha ribadito l’importanza per tutta la comunità dell’intervento al sito: «Si è trattato, soprattutto per la scalinata, di un percorso difficile e lungo, ma anche dell’opera pubblica più soddisfacente a livello umano e personale dato il valore che ha per Medea».
Presenti al momento anche il sindaco dei bambini Mattia Zuttioni, il sindaco di Chiopris Viscone Carlo Schiff, gli ex primi cittadini di Medea Franco Stacul e Alberto Bergamin e il consigliere regionale Diego Bernardis: «Quando si restituisce alla comunità un edificio religioso che non è solo luogo di culto ma anche di condivisione, è un vero momento di festa» sono state le sue parole. Un omaggio prima dei festeggiamenti anche al poeta di Medea Domenico Menon, con la lettura dei suoi versi in lingua friulana dedicati proprio alla chiesa di Sant’Antonio sul Colle.
Il primo intervento, cominciato a settembre 2023 e conclusosi circa un anno fa, ha riguardato gli oltre trecento gradini realizzati tra il 1815 e il 1821 dai due fratelli muratori Biagio e Antonio Martinis e l’accesso carraio all’edificio. La scalinata è stata sistemata e riportata a nuovo senza snaturarne l’aspetto, con la rimozione degli elementi lapidari e degli apparati radicali che la rendevano dissestata e poco sicura; si è provveduto anche a ripulire la vegetazione che invadeva il percorso. Della supervisione si è occupato l’architetto Ennio Snider di Cervignano del Friuli, mentre l’intervento è stato portato avanti dalla ditta Giannino Di Betta di Nimis: a finanziare il tutto 260 mila euro di contributi della Regione Fvg.
Le azioni di restauro dell’edificio ecclesiastico sono invece cominciate nell’ottobre del 2024 e sono terminate definitivamente due settimane fa. Il lavoro è stato supervisionato dall’architetto Tommaso Comar di Aiello del Friuli; a differenza del precedente cantiere, il cui iter è stato gestito dall'amministrazione comunale e dall'ufficio tecnico, è stata in questo caso la parrocchia di Sant'Antonio a seguire da vicino tutto il procedimento. Nel concreto, è stata effettuata la pulizia di tetto e facciate, sono stati rasati e rifatti gli intonaci mancanti e si è provveduto al rifacimento dell’intera copertura della chiesa e della cupola in cima al campanile; il tutto per una spesa totale di 146mila euro, provenienti da fondo Pnrr.
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