Mariano, il peso delle donne raccontato dalla scrittrice Orietta Bosch

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la scrittrice è stata ospite in sala Silvestri per parlare dei suoi libri e non solo.

Per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, anche l’amministrazione comunale di Mariano del Friuli ha scelto di dare voce a un fenomeno ormai strutturale del nostro Paese: la violenza maschile sulle donne. Lo ha fatto sabato scorso, presso la sala polifunzionale “Giuseppe Silvestri” con un invito alla scrittrice Orietta Bosch, marianese di nascita e infermiera in pensione, che da grande ha deciso di cambiare vita realizzando un sogno che aveva fin da piccola: scrivere.

Con la presenza del sindaco Luca Sartori e del vicesindaco Francesca Bregant, è stata ripercorsa la storia dell'autrice. Il 2023 è stato per Orietta un anno ricco di soddisfazioni: in febbraio, nell’ambito del Festival di Sanremo, ha partecipato come ospite alla rubrica letteraria “Casa Sanremo Writer” per presentare il suo libro che affronta l’esodo fiumano e istriano-dalmata dopo la Seconda guerra mondiale. Anche qui si intrecciano le vicissitudini della protagonista Anna con il dolore e la tragicità degli eventi, ma è una grande donna e riesce con tenacia e forza a ricostruirsi una vita dignitosa.

Con questo libro, è diventata un vero e proprio messaggero ufficiale di Gorizia e Nova Gorica Capitale europea della Cultura 2025 e, dopo l’esordio sanremese, è stata ricevuta dall’assessore alla cultura del Comune di Gorizia, Fabrizio Oreti. In questi mesi sono seguiti altri eventi, premi, incontri che l’hanno vista presentare i suoi libri in molte città italiane: Napoli, Catania, Matera, ottenendo lusinghieri apprezzamenti. Ha pubblicato sei romanzi tratti da storie dove le protagoniste sono sempre donne forti che affrontano la vita con coraggio, determinazione e speranza.

Nell’incontro di sabato, Orietta - persona capace di grande empatia - ha parlato delle suoi momenti bui e dei suoi dolori personali con sincerità, mostrando il lato fragile di sé. Non è stato difficile per le persone presenti aprire un dibattito condiviso sui problemi che preoccupano oggi le donne, che sentono su di sé il faticoso ruolo di essere madri anche di uomini che poi diventano assassini. Forse è anche il momento di affrontare il ruolo che ricoprono le donne e gli uomini nell’educazione dei maschi.

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