Addetti in calo per la vendemmia, difficoltà per le aziende del Collio

Addetti in calo per la vendemmia, difficoltà per le aziende del Collio

i commenti

Addetti in calo per la vendemmia, difficoltà per le aziende del Collio

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 09 Ago 2022
Copertina per Addetti in calo per la vendemmia, difficoltà per le aziende del Collio

Inizia la preparazione alla raccolta, difficoltà a trovare personale. La situazione.

Condividi
Tempo di lettura

AAA vendemiatori cercansi. È scattato il conto alla rovescia per la vendemmia tra le viti del Collio e non solo. In un’estate che vedrà generalmente anticipata la partenza della raccolta, a causa del gran caldo e della conseguente carenza d’acqua, il settore si ritrova alle prese anche con la carenza di personale. Un tema che ormai si ripete ciclicamente ogni anno, con le stesse aziende che si dicono non poco in difficoltà. “In questo senso - commenta Michele Blazic, titolare dell’omonima azienda di Zegla - la siccità è il minore dei problemi”.

“La problematica sui vendemmiatori aumenta ogni anno - rileva David Buzzinelli, presidente del Consorzio Tutela vini Collio -, c’è una richiesta molto importante durante la stagione ma le aziende non sanno come risolvere la cosa”. In ogni caso, “alla fine se ne viene fuori, ma non lavorando in tranquillità”. Diverse realtà devono ricorrere alle cooperative, mentre “molta energia viene dispersa per formare una squadra” rimarca Buzzinelli. In questi giorni non mancano le offerte di lavoro su stampa e altre piattaforme per il settore.

Dal canto suo, Valneo Livon - alla guida dell’omonima azienda di San Giovanni al Natisone, attiva anche sul Collio - abbiamo stagionali fissi e la cooperativa che ci segue da anni. Siamo già apposto e organizzati”. La sua realtà, peraltro, guarda positivamente al mercato, tornato “soddisfacente dopo il periodo di chiusure. Quest’anno il mare e montagna stanno lavorando, siamo molto soddisfatti e tornati a livelli pre-pandemia, se non anche meglio in alcune zone”. Lo stop alla ristorazione aveva colpito non poco il mondo del wine.

Da Cormons, Blazic rimarca che “c’è poca gente che si trova disponibile per questo lavoro. Potremmo avere condizioni migliori”, in particolare verso il tipo di retribuzione, guardando allo strumento dei voucher ritenuto poco “appetibile” per alcuni, in particolare i pensionati. “Abbiamo la nostra squadra, ma avere ancora 7 o 8 persone in più non farebbe male” chiosa l’imprenditore. Nel frattempo, Confagricoltura Fvg evidenzia un calo generalizzato dei livelli quantitativi di uva di almeno il 10-15%, più accentuato laddove ci sono state grandinate.

Sulla qualità, invece, mai come quest’anno si conferma determinante l’attenta gestione agronomica del vigneto. “Saranno molte le viti da espiantare - afferma Michele Pace Perusini, coordinatore della Sezione economica vitivinicola dell’associazione regionale - e si dovrà considerare, in qualche modo, il ristoro dei costi di reimpianto. Nella nostra regione, la situazione vendemmiale si divide in base alla tipologia dei terreni. In quelli più drenanti e ghiaiosi, lo stress idrico è maggiore, perché la forte evapotraspirazione ha limitato l’efficacia dell’irrigazione”.

“Sulle varietà precoci (Pinot grigio in primis) - prosegue - si registrano i primi arresti di maturazione da calore. Con meno acqua calerà anche la resa dovuta soprattutto al minor peso degli acini e, probabilmente, anche la qualità. Nei vigneti collocati sui terreni più pesanti, invece, i danni saranno minori. L’andamento climatico sarà favorevole soprattutto per la qualità dei vini rossi. Per tutte le aziende, comunque, incide l’aumento dei costi di produzione. E, a influire sull’andamento del mercato, ci saranno anche le giacenze”. 

“In prospettiva, alla luce della situazione economica attuale è ragionevole immaginare, nel medio periodo, un rallentamento del mercato del vino con minori scambi in volume e valore più contenuto. I consumatori potrebbero cominciare a ridurre gli acquisti di beni non di prima necessità, come il vino, anche nella grande distribuzione organizzata” conclude Perusini. La migliore reazione per il settore vitivinicolo – secondo Confagricoltura – è quella di essere ancora più concentrati sui mercati di esportazione, sia europei, sia Usa e Canada, ma anche del Sud Est asiatico.

Foto Hahn Family Wines/Wikicommons

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione