la raccolta
Il gran caldo anticipa la vendemmia sul Collio, «ottima annata»

La pioggia ha aiutato, attesa una buona risposta dalle viti. A fine mese la raccolta.
La pioggia delle scorse ore ha dato una boccata d’ossigeno all’agricoltura, in particolare sul Collio. In ogni caso, il calore e la siccità registrata questa estate rischia di avere importanti ripercussioni sulla vendemmia, a partire dalla data di inizio dei lavori. Il Consorzio Tutela Vini prevede infatti di mettersi al lavoro già dal lunedì dell’ultima settimana di agosto, anche se gli ultimi piovaschi “ci hanno aiutato”, conferma il presidente David Buzzinelli, che sperava proprio in ancora un po’ di pioggia.
“Non siamo ancora a livelli critici - prosegue - ma l’acqua serve in alcune zone in particolare, soprattutto negli impianti giovani”. Il vero distinguo non è tra una varietà di vite rispetto ad un altra, quanto dal terreno su cui poggiano, se ha più o meno argilla e quindi resistenza. Al netto del gran caldo, “sarà un’annata molto buona, non abbiamo avuto grossi problemi. I trattamenti sono stati limitati al minimo e non abbiamo avuto gelate”, sperando che ciò prosegua. Bisognerà capire, però, quanti chicchi entreranno in cantina.
“Si rischia di ritrovare degli acini piccoli con poco succo e tutto concentrato - rileva Michele Blazic, titolare dell’omonima azienda di Zegla - producendo così vini molto alcolici ma non equilibrati”. Anche lui, comunque, è ottimista sull’annata: “Per adesso non ci sono problemi sulla qualità”. I suoi, peraltro, sono vigneti vecchi posti sulla fascia collinare, che soffrono meno la siccità perché hanno un impianto radicale sviluppato. Anche per la natura del terreno che - rispetto alla pianura - c’è meno ghiaia.
Da lui la vendemmia partirà comunque a inizio settembre, “in linea con gli anni scorsi”. Tra chi anticiperà c’è invece Livon: “Il Pinot grigio sarà il primo a essere raccolto - commenta Valneo Livon -, anche se non c’è ancora l’invaiatura al 100%. Siamo un po’ preoccupati per il caldo che non ci da tregua, questa annata che ci ricorda quella del 2003 per le temperature”, ossia quella del record negativo della falda acquifera in tutta la regione. Ottimisti anche per quanto riguarda la produzione di Friulano, Sauvignon e Malvasia.
Da Coldiretti Fvg, il responsabile del settore vitivinicolo Marco Malison ha evidenziato che “stiamo vivendo una situazione senza precedenti e pertanto formulare previsioni sulla produzione 2022 è molto difficile. La stagione era partita bene con una buona fertilità delle gemme e una soddisfacente allegagione dei grappoli. Ma la siccità sta provocando forti stress nei vigneti giovani e in tutte le zone non servite dall’irrigazione. In ogni caso, in condizioni idriche normali, l’efficienza fotosintetica si riduce e di conseguenza rallenta anche l’accumulo di zuccheri”.
Secondo Cesare Magalini, direttore di Coldiretti Fvg, “la differenza tra i vigneti irrigui e non irrigui è evidente e questa stagione anomala ci dimostra una volta ancora l’importanza della risorsa idrica e l’urgenza di realizzare, anche nella nostra regione, invasi che consentano di raccogliere e conservare l’acqua per irrigare le superfici non servite da acquedotto. Certo, non possiamo permetterci di mettere a rischio un settore, quello vitivinicolo, che da solo rappresenta quasi il 20% della produzione lorda vendibile agricola regionale”.
Foto aurelio candido/Flickr
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