a monfalcone
Lunedì sciopero in cantiere, Cisint attende nuovo tavolo con ministeri e Fincantieri

L'annuncio di Cobas e Usab. Sul tavolo i temi delle assunzioni dirette, limite alle esternalizzazioni, la necessità di formazione specifica e garanzie sul lavoro sicuro.
Sciopero dei lavoratori per tutta la giornata di lunedì 22 gennaio: è quanto annunciato dai sindacati Slai Prol Cobas e Usb, dopo il grave incidente in cantiere di venerdì mattina a Monfalcone. «Negli ultimi 5 anni nello stabilimento monfalconese di Fincantieri - denunciano le sigle - si sono registrati ben 546 eventi infortunistici di varia entità, per il loro 80% sono stati causati per mancanza di informazioni e formazione, ciò rende rischiosa l'attività lavorativa per tutte e tutti. In attesa dei risultati dell’inchiesta, sorge la domanda di quali specifiche misure siano state messe in atto per evitare il cedimento della impalcatura crollata sulla testa dei lavoratori».
«Questo drammatico evento - incalzano - conferma che i lavoratori dello stabilimento, in mancanza di controlli adeguati, sono costretti a mettono quotidianamente a rischio la propria vita per garantire il rispetto dei tempi di consegna dei lavori e delle navi. Ciò vale ancora di più per il caos di appalti, subappalti e agenzia interinali, settore che non a caso in ogni comparto lavorativo è in cima alla casistica nazionale degli infortuni gravi e delle morti sul lavoro». Hanno quindi chiesto nuovamente «una legge che introduca sanzioni penali più severe verso i datori di lavoro, come deterrenza per la mancata applicazione di misure di sicurezza su lavoro».
Nel frattempo, si attende la nuova convocazione del tavolo nazionale per il confronto tra Monfalcone, Fincantieri e ministeri competenti. Ad annunciarlo è il sindaco Anna Maria Cisint, ricordando che «lavoro, sicurezza ed esternalizzazioni sono le questioni principali da affrontare per approfondire le strategie che la società di proprietà pubblica intende perseguire al fine di intervenire sul modello produttivo per ridurre la logica dei subappalti e l’impiego di manodopera straniera e valorizzare la qualificazione della risorsa lavoro».
«Si tratta di proseguire e dare una virata decisiva sulla strada intrapresa dalla Società con le prime assunzioni dirette dopo decenni, ma ancora insufficienti – continua il primo cittadino - e con i percorsi di formazione mirata per l’inserimento dei giovani al lavoro iniziati con l’Istituto Pertini. Il Tavolo nazionale è un passaggio fondamentale per un confronto sui piani e sui modelli organizzativi dell’azienda, come pure per le altre questioni che attengono al controllo delle residenze collettive e della norma sui ricongiungimenti».
Il sindaco richiama pure l’incidente di ieri avvenuto in Cantiere che «rafforza l’esigenza di una riconsiderazione del valore del lavoro; se da un lato viene posta tutta l'attenzione necessaria alle esigenze produttive, un analogo e anche maggiore impegno deve essere dato verso le risorse umane, i lavoratori e l’intera comunità in quanto le decisioni assunte dall'azienda ricadono in maniera profonda sul territorio, come testimonia anche la triste vicenda dell'amianto».
Al tavolo tenutosi nel settembre 2023, i rappresentanti di vertice di Fincantieri avevano annunciato la volontà del nuovo management di operare per una decisa riconsiderazione del valore del lavoro nella nuova visione aziendale e - sollecitati in ciò dai sindacati - avevano assicurato maggiori controlli e verifiche sul sistema delle esternalizzazioni. «È venuto il tempo perché dalle enunciazioni si passi a scelte decise da parte della Società – richiama Cisint - per dare senso al processo condiviso e che ora deve essere attuato rispetto agli accordi sulla formazione mirata, l'applicazione della responsabilità sociale d'impresa e l'apertura delle procedure di assunzione per il reperimento di manodopera con la disponibilità data al riguardo dall'Agenzia del lavoro».
«Dopo l’appuntamento ministeriale, è mia intenzione riconvocare le parti che hanno sottoscritto con il Comune il Tavolo per il lavoro, probabilmente già il prossimo 2 febbraio, in quanto rappresenta una sede importante di confronto e concertazione per il ruolo preminente che ha lo stabilimento navale cittadino, per sostenere, anche con l'impegno già dimostrato dalla Regione e dalle sue strutture, la soluzione dei problemi irrisolti, a partire dalla riduzione delle esternalizzazioni, da un patto per rafforzare la sicurezza e dalla prosecuzione delle esperienze di responsabilità sociale d'impresa».
«Mi aspetto che Fincantieri, responsabilmente, assicuri l’impegno dovuto per portare avanti una nuova stagione di relazioni istituzionali e di cambiamento dell’organizzazione produttiva rispetto ai cambiamenti necessari e ancora inadeguati» così in chiusura Cisint.
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