Lettere - Cricket a Ronchi: «Sia un'opportunità, non un momento di divisione»

La riflessione di Marco Barone propone di affrontare la diffusione del gioco nell'area verde non solo con apertura, ma implementandola nel tessuto delle attività sportive cittadine.

Ci scrive Marco Barone, lanciando questa volta la proposta di affrontare la spontanea diffusione del cricket a Ronchi dei Legionari, nel campo da calcio dell’area verde, non solo con quell’apertura che a suo avviso caratterizza da sempre la cittadina bisiaca, ma come vera e propria opportunità per tutta la comunità. La probabile sistemazione del campo per permettere di continuarvi a giocare potrebbe essere, secondo Barone, punto di partenza per fare di Ronchi la prima città legata al cricket nel Mandamento a livello sportivo, sia locale che nazionale. F.D.G.

Non è passato inosservato che per alcuni mesi diversi ragazzi bengalesi provenienti per lo più da Monfalcone abbiano deciso di venire a giocare nel campo di calcio di Ronchi collocato nell'area verde nei pressi delle scuole per praticare lo sport diventato impossibile a Monfalcone, il cricket.

Ronchi, come è risaputo, ospita da oltre 50anni uno sport che ha avuto diffusione dopo la fine della Seconda guerra mondiale grazie all'influenza degli americani che per alcuni anni hanno presenziato questo territorio. Uno sport importato e che ha visto nella nostra cittadina riscontrare grande successo: il baseball ed il softball. Ronchi è sempre stata una cittadina aperta, non chiusa e pronta ad innovarsi quando necessario e raccogliere le nuove sfide.

Il cricket in Italia è poco praticato anche se esiste un campionato con poche squadre ed è curioso sapere che la più antica squadra di calcio italiana, il Genoa, fu fondata come “Genoa Cricket and Football Club”, squadra che vinse nel 1898 il primo scudetto nella storia calcistica italiana. E lo stesso discorso vale anche per il Milan e l'Internazionale Torino (in seguito assorbita dal Torino Calcio) che iniziarono come associazioni di cricket, prima di dedicarsi al calcio.

Il campo che è stato utilizzato fino a qualche settimana addietro per le partite di cricket da parte dei ragazzi bengalesi è stato gestito, si presume, in condivisione ed autonomia con chi ne fruisce per il suo uso tradizionale calcistico. Sicuramente, se dovrà continuare ad ospitare delle partite di cricket, quel campo dovrà essere attrezzato come tale, per tutelare l'incolumità di tutti, ma la proposta qui vuole essere più organica e complessiva. Perché non valutare di realizzare a Ronchi in apposita area da individuare il primo campo da cricket del mandamento? Magari prendendo contatto anche con la Federazione Italiana di Cricket che nel proprio sito riporta questa frase: «Il cricket è un gioco meraviglioso che incoraggia la leadership, l’amicizia e il gioco di squadra, che avvicina le persone di diverse nazionalità, culture e religioni, soprattutto quando praticato nel rispetto dello Spirito del Gioco».

Sport che, magari, potrebbe portare Ronchi a partecipare anche nel campionato italiano e aiutare a superare quelle barriere che innegabilmente oggi esistono a partire dalla confinante Monfalcone. D'altronde lo sport ha tra i suoi valori quello dell'inclusione ed è un diritto che va riconosciuto anche a favore di chi è venuto qui da posti lontanissimi per lavorare duramente nei nostri cantieri navali: persone che vedono in questo sport uno dei pochi momenti di distrazione e di socializzazione. 

Foto archivio 

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.