Kogoj lascia la scuola di Salcano, il saluto allo storico preside

Kogoj lascia la scuola di Salcano, il saluto allo storico preside

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Kogoj lascia la scuola di Salcano, il saluto allo storico preside

Di Redazione • Pubblicato il 03 Mar 2022
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L'incontro in municipio, ha iniziato a insegnare nel 1982 e diretto la scuola per 27 anni.

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È stato uno dei docenti e presidi più stimati a Salcano. Marijan Kogoj, preside di lunga data della locale scuola elementare, ha raggiunto il traguardo della pensione. Ieri, il dirigente è stato accolto dal sindaco Klemen Miklavič e dalla sua vice, Damjana Pavlica, per festeggiarlo e salutarlo. In riva all’Isonzo, Kokoj è stato dapprima insegnante, vestendo dopo poco tempo i panni del vicepreside per 7 anni. Quindi la nomina alla guida del plesso scolastico, ricevendo nel 2013 la Targa del Comune di Nova Gorica per il suo lungo lavoro.

Un operato che ha contribuito alla buona istruzione primaria nella regione della Goriška, come sottolineato dal primo cittadino. “Il fatto che Marijan Kogoj sia sempre stato confermato come amministratore - ha commentato il sindaco - riflette il fatto che ha stabilito un'autorità professionale e che la squadra lo ha riconosciuto. Essere un dirigente scolastico è una missione. E se Marijan Kogoj ha diretto la scuola per 27 anni, significa che ha lasciato un segno forte in questo spazio”. Lui stesso, peraltro, è stato studente proprio a Salcano.

“Quando ho varcato per la prima volta la soglia di questa scuola nel 1964 - ha ricordato il docente -, non avrei mai immaginato che avrei mai lavorato in questa scuola, per non parlare di gestirla. Il mio primo lavoro come insegnante è stato a Čepovan, nel 1982. Ci sono rimasto per cinque anni. Sono stati anni bellissimi, interessanti, pieni di esperienza, di cui ovviamente ho approfittato quando sono arrivata alla scuola di Salcano. Ho lavorato lì prima come insegnante per un anno, poi per sette anni come vicepreside e poi per 27 anni come preside".

Il periodo della pandemia ha avuto un impatto significativo sul lavoro scolastico e pedagogico. Tra l'altro, ha avuto molto eco una vicenda dell'anno scorso, quando il padre di uno degli studenti lo aspettava al mattino davanti alla scuola con una motosega in mano perché non accettava di far fare il tampone al proprio bambino. “Gli ultimi due anni hanno avuto poco in comune con il lavoro pedagogico. Abbiamo portato avanti con successo molti progetti, ma da due anni ci occupiamo di Covid. Questo non ha nulla a che fare con la scuola con cui volevo lavorare".

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