‘Impara ad andare in bici’: tra Monfalcone e Ronchi, un percorso per donne all’insegna di mobilità sostenibile e inclusione

L’iniziativa è nata dalla volontà della cicloamatrice ronchese Dalya Khusseyn. Donata oggi, grazie a una ‘rete spontanea’ di cittadini, la seconda bicicletta a una delle partecipanti.

Si sono svolti durante il mese di maggio, a Monfalcone e a Ronchi dei Legionari, i primi appuntamenti di un’attività significativa: “Impara ad andare in bicicletta”, il corso gratuito organizzato in maniera volontaria e a titolo personale da Dalya Khusseyn, una cittadina ronchese di origini russe che ha deciso di dedicare due pomeriggi e un mattino a settimana ad insegnare ad altre donne, soprattutto adulte, come andare in bicicletta.

Un’iniziativa volta a promuovere i valori dell’inclusione e della mobilità sostenibile, dando la possibilità di “muovere i primi passi” a bordo del mezzo a due ruote, in un clima confidenziale e scevro da pregiudizi, a giovani ragazze o signore che finora non ne hanno avuto il modo o l’opportunità. Cinque sono state le prime partecipanti al corso di Monfalcone – quattro cittadine di origine bengalese e una italiana -, altrettante per quello di Ronchi.

Attorno al progetto si è sviluppato un interesse spontaneo di cittadini e amanti della bicicletta che ha portato al formarsi di una “rete informale” fatta di passaparola e annunci per cominciare a reperire biciclette usate da donare alle partecipanti del corso che ne hanno necessità. Nella mattinata di oggi, sulla nuova pista ciclopedonale di Monfalcone (per la precisione, lungo il tratto passante per Aris), la seconda bici così reperita è stata data in dono a una delle ragazze del corso nel contesto un piccolo momento simbolico volto a far conoscere l’iniziativa.

A presenziarvi, oltre a Dalya e a Cristiana Mauchigna di Turriaco (la donatrice della bicicletta), anche le iscritte e il consigliere regionale Enrico Bullian, parte attiva della “rete” del progetto. «L’idea mi è venuta dopo aver letto sui social l’annuncio di un’iniziativa promossa da Eit Urban Mobility, dal nome “Tandem – Women in Cycling – ha raccontato Khusseyn – si tratta di donne volontarie che insegnano ad altre donne, soprattutto adulte, come andare in bici, in un ambiente tranquillo e senza creare imbarazzo». L’ideatrice, che aderisce inoltre come membro all’associazione Bisiachinbici, ha poi spiegato le difficoltà logistiche e organizzative (soprattutto quanto a reperimento biciclette) legate alla base puramente volontaria della sua iniziativa: «Va ora definito come proseguire, ma la mia intenzione è quella di continuare questa attività anche nel resto del territorio».

L’aiuto spontaneo da parte dei cittadini, andati alla ricerca di biciclette non più in uso da poter donare, si sta dunque rivelando fondamentale per permettere alle “neo-cicliste” di proseguire nel mettere in pratica quanto appreso. Fra di loro Kuh-e-nur, che assieme a Tasnim, sedicenne, e Khadija, racconta con soddisfazione e felicità i progressi fatti dalla prima e traballante prova: «È stato difficile imparare, ma ora ce la facciamo e siamo molto felici di aver partecipato». Oppure Maria, trasferitasi da Messina a Monfalcone per dare un aiuto in più alla famiglia di sua figlia: un’opportunità per imparare a muoversi su un nuovo mezzo, ma anche per portare in giro il piccolo nipotino nelle belle giornate.

«Sarebbe importante che progetti simili vengano accolti anche a livello istituzionale, per dare loro maggiore supporto e strutturazione», è stato il commento a margine dell’incontro di Bullian. Il momento è stato dunque un incontro di conoscenza e soprattutto di soddisfazione per le cinque partecipanti, che hanno con successo messo in pratica quanto appreso finora provando la nuova bici giunta in dono.  

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