La grande festa degli scout a Monfalcone, quella storia di resistenza al Bonezzi

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LE INIZIATIVE

La grande festa degli scout a Monfalcone, quella storia di resistenza al Bonezzi

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 24 Gen 2024
Copertina per La grande festa degli scout a Monfalcone, quella storia di resistenza al Bonezzi

Domani sera a teatrp lo spettacolo 'Aquile randagie' con Alex Cedron. Sabato pomeriggio in piazza il rinnovo delle promesse, poi la messa in duomo.

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Sabato 27 gennaio saranno tante le sfumature che riempiranno e animeranno piazza della Repubblica a Monfalcone. Stiamo parlando dei colori dei fazzolettini di tutti gli scout. L’associazione compie 100 anni. Bianco e blu sono i colori del Monfalcone 1 – afferente alle parrocchie dell’unità pastorale del centro cittadino - che coinvolge con sé anche il gruppo di Duino. Il fazzolettone in tinta rosso bordeaux e bianco appartiene al Monfalcone 3 – quello di San Giuseppe a Largo Isonzo - mentre bianco, arancio e blu identificano lo Staranzano 1 che ha accolto le squadre “figlie” del primo gruppo generativo di capi, quello della Marcelliana dove tutto è iniziato nel 1924.

Il motto della giornata celebrativa sarà «Radici nel passato, Cuore nel presente e Sguardo al futuro». L’occasione sarà propizia per rilanciare lo scoutismo «tenendo vivo il fuoco» essenziale per collegare il passato ed il presente. Essere scout vuol dire essere un buon cittadino, un buon studente un buon credente. Significa anche aderire ad una precisa proposta educativa senza rinunciare ai sogni, all’entusiasmo, confrontandosi tra generazioni e dando delle testimonianze importanti.

Con tutti questi sentimenti e valori, lo Scoutismo Monfalconese occuperà piazza della Repubblica dalle ore 16.30. Tutti i gruppi si apriranno al territorio presentandosi con la speciale “Pattuglia 100” che nell’anno del centenario supporterà e affiancherà i gruppi nella realizzazione di attività e iniziative specifiche.

Dopo il rinnovo della Promessa scout, sono in programma alcuni interventi istituzionali e dei responsabili regionali dell’Agesci. A seguire, dopo le 17, sarà presentato anche il logo dedicato a questo compleanno speciale. Alle 18, nel duomo di Sant’Ambrogio, sarà celebrata la messa officiata dall’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, assieme al responsabile di zona don Flavio Zanetti e concelebrata da tutti gli assistenti spirituali dell’associazione.

Prima dell’appuntamento di sabato, per domani, giovedì 25 gennaio alle 20.45, al Teatro comunale Marlena Bonezzi, è in programma lo spettacolo “Aquile randagie. Credere, disobbedire, resistere”, una prosa teatrale di e con Alex Cendron (nella foto) per la regia di Massimiliano Cividati. «Sono onorato di festeggiare i 100 anni dello scoutismo monfalconese portando in città questo spettacolo - spiega l'attore che salirà sul palco -, sto rientrando da Rimini dove ieri sera sono andato in scena e anche lì si festeggiava questo compleanno. Mi sento un testimone di una storia che mi ha spinto a studiare e ad approfondire».

Cendron si è poi soffermato sul concetto del fare memoria: «È un’operazione indispensabile per noi attori. Rappresenta una metafora che vale anche per la nostra società che deve poter fare memoria guardando ad un futuro sano». «Fare memoria sociale – aggiunge l’attore – costa fatica e approfondimento ma è indispensabile». Infine, Cendron rivolge un appello agli scout monfalconesi: «Il rinnovo della promessa è un abbraccio di una comunità piena di valori. Unisce i cuori di tutti e invita una grande realtà ad alzare lo sguardo e a continuare».

Si tratta di una storia vera, avvenuta in una «lunga notte dell’umanità dove le tenebre sembravano vincere e dove i cavalieri lottavano contro il drago perché la luce tornasse al mondo». Il 9 aprile 1928, Mussolini firmava il decreto 696 di modifica alla legge sull’Opera Nazionale Balilla e dichiarava la soppressione totale dello scoutismo in Italia. A Milano, una manciata di giovani scout decide di disobbedire a una legge che sente ingiusta e inizia un lungo periodo di attività clandestina, una vera e propria resistenza giovanile.

L’avventura, non priva di rischi e durata 17 anni, porterà il gruppo a mantenere accesa la fiamma dello scoutismo in Italia fino alla Liberazione e li farà diventare giovani uomini di pace. Dopo l’8 settembre 1943, essi diventeranno promotori di un gruppo di soccorso per ricercati ebrei, prigionieri politici e renitenti alla leva, che sotto il nome di Oscar, salveranno migliaia di persone dalle grinfie del drago del nazifascismo. Una storia vera, semplice e coinvolgente, compiuta da ragazzi che quando tutto sembrava perduto «hanno deciso di non abbassare la testa di fronte al drago e ai suoi artigli».

Tra le iniziative legate ai Cent’anni Scout, ci saranno varie mostre da marzo in poi. Degna di nota, è la possibilità di visitare l’archivio storico dell’Avgs che dal 2005 raccoglie le memorie storiche associative. Nell’archivio che ha sede al primo piano dell’oratorio Monsignor Foschian della parrocchia di San Giuseppe, sono custoditi libri, registri, oggetti, foto e documenti tematici disponibili alla consultazione. Le visite sono possibili ogni mercoledì dalle 17 alle 19 oppure su appuntamento.

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