La grande arte dei merletti, storie da tutta Europa animano Nova Gorica

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La grande arte dei merletti, storie da tutta Europa animano Nova Gorica

Di Teresa Vinzi • Pubblicato il 06 Ago 2023
Copertina per La grande arte dei merletti, storie da tutta Europa animano Nova Gorica

L'esposizione internazionale di professionisti del settore ha richiamato persone da tutta Europa, le storie delle tradizioni e delle associazioni.

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Il Congresso internazionale del merletto che in questi giorni anima la città di Nova Gorica con presenze internazionali ed è seguito da molti suoi appassionati ed estimatori, offre un luogo di ritrovo e confronto su una passione, una abilità e un’arte che nelle nostre terre trova radici antiche. Il lavoro con i fuselli è capace, come tutte le attività artigianali e artistiche, di interessare, coinvolgere, affascinare. L’arte del merletto è presente nel nostro territorio fin dal 1600 e costituisce ancora una delle espressioni più significative della cultura del Goriziano. Oggi è l'ultimo giorno di apertura.

La manifestazione è un'occasione per ampliare le conoscenze su quest’arte anche oltre i confini del nostro territorio. In questi giorni la scuola elementare Milojka Strukelj di Nova Gorica si popola di persone provenienti da diversi paesi tutte accomunate dalla passione per il merletto e le sue preziose creazioni e le sue diverse espressioni. La sede del congresso, presso la palestra della scuola primaria, si è popolata di pizzi, dai più piccoli e semplici a quelli grandiosi e stupefacenti come le ali di angelo che catturano lo sguardo già pieno di meraviglia all’ingresso.

Un’unica passione che sa concretizzarsi in manufatti anche molto diversi tra di loro. Ogni stand espositivo, abitato da persone provenienti da tanti luoghi che vivono la propria arte in modo diverso, ha le proprie caratteristiche, la propria storia e sa affascinare i visitatori. Parlare con loro è semplice: ognuno è pronto al confronto e a raccontare la sua storia, la sua tradizione e il suo modo di vivere l’arte del merletto. Ci sono tradizioni che si tramandano e nuove sperimentazioni che testimoniano l’attualità di questa pratica e la sua capacità di essere ancora un modo per esprimersi e cercare la bellezza.

Antonilla Cantelli, direttrice dell’associazione I merletti di Antonilla Cantelli, ci racconta del merletto Aemilia ars, che nasce a Bologna ed è una tradizione diffusa in una cerchia di circa 100 persone: ”L’associazione ha come scopo la divulgazione di questo tipico merletto bolognese con ricamo classico o ad ago. Inoltre ci occupiamo di varie pubblicazioni e corsi che comprendono la divulgazione e l’apprendimento della tecnica”. Facendo qualche passo tra gli stand troviamo il Društvo medicinskih sester iz Ljubljane (Associazione delle infermiere di Lubiana).

Come ci ha spiegato Matejka Jakob Oven, è un’associazione che si divide in diverse sezioni che si occupano non solo del merletto e che sono attive già dal 2008: “Ogni anno dedichiamo un mese intero al lavoro a tombolo e ai merletti tradizionali sloveni. Progettiamo i disegni, gli schemi e le strutture e iniziamo a lavorare. A maggio realizziamo una mostra di questi lavori nati da scambi di idee e confronto su un comune obiettivo”. La nostra passeggiata tra gli stand continua e siamo sempre più curiosi di scoprire altri modi per accostarsi a quest’arte.

Troviamo una coppia francese molto accogliente. Sono due artigiani che lavorano con materiali di loro produzione con i quali fabbricano anche gioielli e ventagli. Dalle parole di Deboudard Magali traspare la dedizione e l’amore per questo “fare” che li appassiona da 25 anni. Rosa San Nicolas proviene da Barcellona e  ci racconta che si occupa del merletto già da 30 anni cimentandosi anche con il commercio di materiali e gioielli fabbricati artigianalmente. Ma mentre parla i nostri occhi sono attratti da una barca di legno con le vele tutte lavorate a pizzo, che sembra filigrana finissima nella luce del pomeriggio.

Tante voci, tante lingue, tante esperienze che hanno avuto modo di mescolarsi e arricchirsi a vicenda. C’era chi aveva una lunga esperienza di partecipazione a eventi internazionali e c’era chi partecipava per la prima volta. Oltre alla passione tutti erano accomunati dall’entusiasmo e dalla voglia di raccontarsi e di raccontare della loro passione. Un momento bello e significativo nato attorno a un lavoro manuale capace di trasformarsi in arte. Una bella occasione, come ha sottolineato l’assessore alla Cultura di Gorizia Fabrizio Oreti, anche di collaborazione tra le stesse Gorizia e Nova Gorica per valorizzare le tradizioni comuni del nostro territorio, in vista di Go!2025.

Foto Timothy Dissegna

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