le reazioni
Graduatorie Ater da rifare a Monfalcone, il tribunale accoglie i ricorsi degli stranieri

Terremoto dopo la decisione del giudice di Gorizia. Lega all'attacco: «Così si creano cittadini di seri A e B».
Tutto da rifare per la graduatoria Ater a Monfalcone. La decisione del Tribunale di Gorizia è arrivata ieri, ordinando la revisione del documento accogliendo i ricorsi presentati da alcuni stranieri extracomunitari contro l'obbligo - stabilito dalla Regione - di presentare il certificato di proprietà all'estero. Gli stessi, come riporta una nota dell'Ansa, chiedevano l'annullamento per illegittimità di richiedere un un documento che certificasse o meno la presenza di proprietà immobiliari nel loro paese d'origine. Il giudice ha accolto le richieste di quasi tutti i ricorrenti ed ha imposto all'Ater di inserire gli esclusi in graduatori di fatto rivisitandole.
Decisa, inoltre, la condanna della Regione che ora dovrà pagare le spese processuali dei proponenti. Solo qualche persona non si è vista la richiesta accolta per carenza di altro tipo di requisito. Per Anna Cisint, come riporta l'agenzia di stampa, l'ordinanza è il modo giusto per discriminare i cittadini italiani e che assieme alla Regione, attore principale, si lavorerà per far riconoscere il principio di equità per tutti. Più cauto il commento di Russiani, presidente di Ater Gorizia: "Ater, come qualsiasi altro ente, prende atto di quanto il giudice ha stabilito e valuteremo anche il profilo di eventuali gravami. Ora cercheremo di capire come comportarci con le singole posizioni, una per una".
Sul tema interviene anche il consigliere regionale della Lega, Diego Bernardis: "Prendo atto e rispetto la sentenza del giudice, pur se tale pronunciamento parrebbe creare cittadini di serie A e altri di serie B. Mentre i cittadini italiani dovranno rispettare regole ferree, quelli stranieri potranno farne a meno. Trovo tale prospettiva discriminatoria al contrario verso i cittadini che vivendo sul territorio, con il lavoro e pagando le tasse, hanno contribuito a creare quei servizi a cui viene garantito maggiore accesso agli stranieri. Purtroppo, talvolta ho la sensazione di vivere in un Paese che funziona al contrario".
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