Gradisca chiede rete di accoglienza, no di Roberti: non è la soluzione

Gradisca chiede rete di accoglienza, no di Roberti: non è la soluzione

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Gradisca chiede rete di accoglienza, no di Roberti: non è la soluzione

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 21 Nov 2022
Copertina per Gradisca chiede rete di accoglienza, no di Roberti: non è la soluzione

Amministrazione regionale e comunale rimangono su posizioni diverse, atteso incontro con il governo.

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Il sovraffollamento disumano del Cara di Gradisca d'Isonzo e il tema delle migrazioni hanno caratterizzato la riunione tra la giunta comunale, i capigruppo e l'assessore regionale alla sicurezza Pierpaolo Roberti. L'incontro ha avuto luogo stamattina in sala consiliare. "Da parte mia c'è stata la richiesta di fare pressione sul governo per mettere mano sulla questione del sovraffollamento del Cara e della situazione circostante generatasi sul territorio comunale" ha esordito il sindaco Linda Tomasinsig, incontrando la stampa al termine dell'incontro.

Un'altra richiesta, avanzata nell'occasione, è stata quella della riduzione delle presenze nel centro di via Udine. Sulla metodologia di affronto del fenomeno migratorio ovviamente permangono differenze di vedute tra l'amministrazione comunale e quella regionale. Ci sono problemi sul blocco dei trasferimenti e sull'accoglienza diffusa. Su quest'ultima, Tomasinsig e Roberti hanno due visioni differenti. "Ho ascoltato le specifiche richieste dei capigruppo - sono le parole dell'assessore Roberti - alcune di queste non sono di diretta competenza regionale".

"Abbiamo concesso però un contributo regionale di 250mila euro per l'installazione di un impianto di videosorveglianza delle aree limitrofe al Cara" ha ricordato l'esponente della giunta Fedriga. Sembra quindi certo che l'amministrazione regionale contribuirà in termini di sostegno alle spese che il Comune dovrà affrontare su tutte le tematiche correlate a questa emergenza. Saranno molte invece le richieste che andranno reindirizzate all'esecutivo nazionale, come favorire i trasferimenti dei richiedente asilo fuori regione e rallentare - se non bloccare - il fenomeno degli arrivi.

"Puntiamo a raggiungere la metà dei transiti sulla nostra regione come nel 2019" ha dichiarato Roberti. Mentre si lavora ad un incontro formale con il governo, Roberti è tornato anche sulla politica di riammissione dei migranti verso la Slovenia. Per l'assessore regionale, è una via che deve poter essere attuata. "Ci stiamo concentrando sulle persone lasciate per strada. Le soluzioni a questa situazione straordinaria sono rappresentate dai trasferimenti o da un sistema di accoglienza. Se questa non funziona o non si attua, non si fa una bella figura" ha specificato ancora Tomasinsig.

A oggi, sono 650 le persone ospitate al Cara mentre il limite massimo è di 200. Inoltre, sono molte altre le persone "riparate" nelle tende predisposte dalla Protezione civile all'esterno della struttura. Al dormitorio Caritas, istituito dalla scorsa settimana a San Valeriano, fino a ieri, sono state ospitate 32 persone ma molte risultano in continuo movimento e non è possibile fare sempre un conteggio preciso. Infatti, legato a questo ultimo aspetto, un altro tema scottante trattato nel vertice di stamane, è stato quello della presentazione delle domande di asilo e di accoglienza.

La situazione è critica e di non facile attuazione. In sostanza, se per il Comune di Gradisca la posizione ufficiale è rappresentata dal superamento totale del Cara, per la Regione - oggi rappresentata dall'assessore Roberti - l'accoglienza diffusa non è una soluzione né una risposta adeguata alla situazione che il territorio isontino e non solo sta vivendo. "In attesa dei respingimenti - attacca Diego Moretti (Pd) - se mai il governo li attuerà, sarebbe opportuno che la Regione, anziché aspettare l’inverno per ridurre il numero degli arrivi, pensi alle persone che già oggi sono qui e non lasci soli volontari e cittadini a gestire situazioni di emergenza umanitaria nel degrado più assoluto".

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