la mozione
Gorizia, Zotti ci riprova: «Sfiducia alla presidente del Consiglio comunale»

Depositata ieri la proposta contro la presidente, serviranno 16 firme necessarie per presentarla ufficialmente in Aula e 21 per approvarla.
Franco Zotti (nella foto) ci riprova e presenta una mozione di sfiducia verso la presidente del Consiglio comunale, Silvia Paoletti. La proposta sarà probabilmente messa ai voti nelle prossime sedute, ma già ieri l’esponente dell’opposizione ha più volte sventolato il documento durante i suoi accesi interventi, non mancando di attaccare la stessa presidente. In realtà, la mozione era stata annunciata sempre da Zotti già nell’agosto 2022, ad appena due mesi dalle ultime amministrative che hanno visto vincitore il centrodestra.
Ieri, quindi, la richiesta è stata ufficialmente protocollata. “Il Presidente del Consiglio Comunale - si legge nel documento - è organo Istituzionale, rappresenta il Consiglio e ne dirige i lavori. Per l'esercizio delle sue funzioni il Presidente si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa dei compiti del Consiglio e dei diritti di tutti i consiglieri”. Per Zotti, però, Paoletti “ha ripetutamente rinunciato al Suo ruolo di imparzialità, interpretando il proprio ruolo alla stregua di un’appendice della Giunta stessa”.
Da qui, la richiesta di mettere ai voti “la propria sfiducia nei confronti dell'attuale Presidente del Consiglio e la sua immediata decadenza” con voto segreto. Il rapporto tra il vertice dell’assise e i banchi dell’opposizione è stato ostico fin dalle prime sedute, in particolare con lo stesso Zotti e i suoi interventi e azioni spesso sopra le righe, ma anche altri esponenti della minoranza non hanno mancato di esprimere il proprio dissenso. Sia durante i consigli comunali che durante le riunioni di capigruppo, ormai da più di un anno.
Ora, serviranno 16 firme necessarie per presentarla ufficialmente in Aula, mentre devono essere 21 i voti favorevoli per approvarla. Zotti non è nuovo a mozioni di questo tipo, avendo avanzato già la sfiducia nei confronti del sindaco Rodolfo Ziberna a inizio 2022.
Sempre dai banchi della minoranza, interviene anche Laura Fasiolo (Pd) ma per commentare l’avvicendamento in giunta all’indomani delle dimissioni di Arianna Bellan: “Dopo poco più di un anno di questa consigliatura, seppur con motivazioni personali sulle quali non entriamo nel merito, il pezzo 'storico' forte con la delega a Gusti di Frontiera se ne va e lascia orfana la Giunta Ziberna. Ma lascia orfano un appetibile assessorato, in cui aveva maturato un'importante esperienza professionale, irritualmente ed esclusivamente dedicato a una 'materia unica’”.
Materia, questa, “complessa quanto a organizzazione, ma della durata di soli quattro giorni. In compenso, nessun referato era stato assegnato allo sport, né al Commercio né alle Pari opportunità, temi assegnati a tre consiglieri delegati. E ora? Ora assistiamo all'affollamento di nomi, a speranze riaccese per il posto e il post-Bellan, per un'orfananza che vede convergere più aspiranti. Lasciamo al sindaco un guizzo di fantasia. E soprattutto che una manifestazione nata con Vittorio Brancati venga seguita da chi ne abbia le dovute competenze”.
Foto Daniele Tibaldi
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