Gorizia torna casa del teatro, artisti da tutta Italia daranno vita ai loro progetti

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Gorizia torna casa del teatro, artisti da tutta Italia daranno vita ai loro progetti

Di Redazione • Pubblicato il 10 Mag 2021
Copertina per Gorizia torna casa del teatro, artisti da tutta Italia daranno vita ai loro progetti

Presentato il ricco calendario regionale delle residenze artistiche. Le proposte sul territorio da aprile a ottobre di ArtistiAssociati.

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È un ambizioso e articolato progetto teatrale quello che è stato presentato oggi da tre storiche realtà regionali: ArtistiAssociati di Gorizia, Css Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e La Contrada, teatro stabile di Trieste. Queste hanno infatti presentato le rispettive proposte di residenze artistiche, per le quali il 2021 sarà un anno ponte. In particolare, la realtà diretta da Walter Mmramor riproporrà il suo percorso “Artefici”, con sette pièce che si alterneranno sui palchi di Gorizia, Cormons e Gradisca d’Isonzo. L’obiettivo è il “rinnovamento del panorama dello spettacolo dal vivo al di là del mercato culturale - ha spiegato il direttore artistico -, Gli artisti accolti in residenza da noi hanno la possibilità di esplorare un’idea, un progetto”.

“Per partecipare - ha aggiunto -, gli artisti si propongono rispondendo ad una call. In questi primi tre anni, abbiamo ricevuto più di 400 proposte: un numero importante che dimostra non solo la vitalità del panorama culturale, ma anche la necessità di spazi e tempi da dedicare alla ricerca, allo scambio, alla condivisione quali quelli offerti da ‘Artefici’”. Da aprile ad ottobre, quindi, 33 artisti animeranno i palcoscenici del territorio, incontrano il pubblico e vivendo queste terre, in un’occasione di scambio e arricchimento per tutti. Verrà anche data continuità al rapporto avviato con gli artisti della danza ospiti di NID Platform 2017: dopo Silvia Gribaudi, Davide Valrosso e Marco D’Agostin, quest’anno sarà Roberto Castello a ritornare con il suo nuovo progetto Inferno.

Il progetto è già partito lo scorso mese, con "Atto di desiderio” di Dante Antonelli e prodotto da Romaeuropa Festival e 369gradi. Il tutto si è svolto dal 6 al 19 aprile, mentre "Esercizi per un manifesto poetico” del Collettivo Mine si è tenuto dal 20 al 29 aprile. In questo caso, è prevista una prova aperta il 7 luglio. Nelle prossime settimane, invece, arriverà il coreografo Davide Valrosso con il suo “Cinque danze per il futuro”, atteso dal 12 al 16 maggio e nuovamente dal 18 al 22 agosto e dall’11 al 14 ottobre. L’opera reinterpreta il concetto di “corpo performativo”, costruendo un organismo scenico di forma ibrida fra danza e concerto. Spazio anche alla prosa, con “La costellazione del criceto” di Alice Bignone, Eleonora Cicconi ed Ermanno Rovella, dal 24 maggio al 6 giugno.

La prova aperta si terrà l’ultima giorno di permanenza, mettendo in scena la storia di Maurizio, single e disoccupato, il cui unico amore è il suo criceto Chewbecca. Fino a quando nella sua vita irrompe Esmeralda, con la proposta di aiutarlo individuare il proprio posto nel mondo affidandosi a Katasterismòs, un programma innovativo che elabora dati genetici e psicologici e calcola un numero corrispondente al valore oggettivo di ciascuno. Lo spettacolo è già stato finalista a Testinscena 2020 e al Banco di Prova 2020. Le ultime due settimane di giugno saranno invece dedicate a “Interno camera” di Paola Giglio, che verte attorno ai personaggi di Marta, giovane scrittrice, e Pietro, ex pony bike, nell’esplorazione del concetto di stanchezza come condizione mentale che influenza il fisico.

Dal 29 agosto all’11 settembre sarà quindi il turno di Christian Gallucci e del suo “Dicono che farà caldo”, incentrato su una possibile fine del mondo. Infine, dal 5 al 17 e dal 26 al 27 ottobre, la scena sarà per “Inferno” di Roberto Castello. Uno spettacolo di danza, la cui prova aperta sarà il 16 ottobre, che mette insieme bene e male: l’inferno è il luogo del sovvertimento e del caos nella cui rappresentazione tutto può coesistere. È ciò che spinge a competere per ottenere gratificazioni morali, sociali, economiche, affettive. Una tragedia in forma di commedia – seducente, piacevole, coinvolgente, brillante e divertente – sull’invadenza dell’ego, sia proprio sia altrui. Chiuderà il percorso delle residenze “Sinapsi”, la tavola rotonda che coinvolgerà i diversi protagonisti il 28 ottobre.

"Residenze artistiche - ha commentato l'assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli - rappresenta un esempio di buone prassi e di come tre realtà culturali di rilievo della nostra regione abbiano saputo lavorare assieme e collaborare per raggiungere risultati importanti, proponendo un'offerta sempre più eccellente e variegata. In quest'ottica, mi piacerebbe si arrivasse progressivamente alla creazione di un sistema teatrale regionale, che possa attrarre sempre più spettatori anche dall'Italia e dall'estero". Tutto ciò "offrendo nuove opportunità di intrattenimento e arricchimento culturale a chi, a seguito della pandemia, sente con rinnovato interesse il desiderio e lanecessità di riappropriarsi del bene prezioso della cultura".

Nella foto: il Collettivo Mine sul palco del Teatro comunale di Cormons (a.ArtistiAssociati/Facebook)

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