Gorizia, Lipizer non cede sul concorso di violino: «No agli autori russi»

Gorizia, Lipizer non cede sul concorso di violino: «No agli autori russi»

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Gorizia, Lipizer non cede sul concorso di violino: «No agli autori russi»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Set 2022
Copertina per Gorizia, Lipizer non cede sul concorso di violino: «No agli autori russi»

Ancora scintille con il Comune, il presidente Qualli: «Cultura russa da dimenticare».

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Sembravano essere rientrate le tensioni attorno all’associazione Lipizer di Gorizia, dopo la vicenda che l’ha vista tristemente al centro delle cronache per l’esclusione delle tre violiniste russe. Mentre è stato cancellata la preclusione alla partecipazione per gli artisti che arrivano da Mosca, rimarrà invece quella sugli autori, anche se quest’anno ci saranno comunque alcuni nomi nel repertorio che sarà suonato in semifinale. Non saranno però eseguiti dall’Orchestra sinfonica dell’Accademia Lysenko di Leopoli.

Come spiegato dal presidente Lorenzo Qualli questa mattina in conferenza stampa, l’ensemble ha rifiutato di esibirsi con le opere dei vari Sergei Prokofiev, Ciaikovskij e Igor Stravinsky. La stessa kermesse, che quest’anno compie 41 anni, è stata salutata con entusiasmo dal ministro della cultura ucraino, Oleksandr Tkachenko, nonché dal sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi. Vicinanza al premio espressa anche dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e dal presidente della Commissione italiana per l’Unesco, Franco Bernabé.

Il supporto del ministero della cultura ha permesso di aumentare i premi per i vincitori, destinando 15mila euro al primo posto. Un incremento del 50% rispetto alle scorse edizioni, mentre ad oggi sono 61 i giovani iscritti, dei quali si stima arriveranno però solo una trentina. Di questi, 15 potranno accedere alle semifinali. “Numeri in linea con il passato - commenta Qualli - e stiamo tornano ai livelli pre-Covid”. Lo stesso, peraltro, ha rimarcato che qualora avesse vinto un artista russo - non comunque presente - “non sarebbe possibile versagli la vincita”.

Gli unici artisti del gigante euroasiatico che si erano iscritti erano appunto le tre violiniste, giunte a Gorizia ospiti del Comune, mentre dall’Ucraina avevano fatto richiesta in due. Anche loro, comunque, hanno deciso non partecipare. Le nazioni rappresentate saranno così una ventina, con una nutrita delegazione dal Giappone (una decina quelli attesi). Qualli, comunque, non ha usato mezzi termini per esprimere la propria visione sulle prossime edizioni: “La cultura russa è da dimenticare per i prossimi cento anni, dopo quello che ha fatto Putin”.

Una presa di posizione più a titolo personale che come linea d’indirizzo del sodalizio. L’associazione sarà chiamata il 20 settembre al rinnovo del direttivo e Qualli non ha ancora sciolto riserve sulla sua ricandidatura, nel giorno del suo 81esimo compleanno. Dall’amministrazione locale, l’assessore alla cultura Fabrizio Oreti ha invece preso le distanze da quest’ultime affermazioni: "la cultura non deve fare politica". L’intenzione del presidente - ancora da discutere in assemblea - è quella di rimuovere completamente il repertorio russo dal programma.

Mentre il futuro sarà ancora da discutere, rimane il programma attuale, nel quale il professore non ha mancato di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Per il secondo anno di fila, la Camera di commercio non ha dato nemmeno un euro dal Fondo Gorizia”. Mentre il programma musicale partirà domani, con l’inaugurazione alle 10 e le successive esibizioni fino a domenica a porte chiuse, giovedì prossimo si terrà il XXIII convegno internazionale sul violino nella sala del Consiglio nel palazzo dell’ex Provincia, in corso Italia.

Qui, come evidenziato dal già presidente di giuria, Andrea Mannucci, si darà spazio anche ad autori russi come Stravinsky: “Non è una preclusione per pregiudizio quella degli artisti russi. C’è un momento di grande difficoltà e speriamo che il conflitto si fermi. L’arte è anche momento di relazione”. Il gran finale del concorso si disputerà domenica 11 settembre, con la premiazione alle 19 presso il Kulturni dom Bratuž e a seguire il concerto dei laureati con l’orchestra ucraina, diretta dal maestro Yuriy Bervetskyi.

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