Animali nei circhi, la lettera del sindaco di Gorizia: «Basta fondi pubblici»

Animali nei circhi, la lettera del sindaco di Gorizia: «Basta fondi pubblici»

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Animali nei circhi, la lettera del sindaco di Gorizia: «Basta fondi pubblici»

Di T.D. • Pubblicato il 13 Mag 2023
Copertina per Animali nei circhi, la lettera del sindaco di Gorizia: «Basta fondi pubblici»

Dopo le polemiche sulle esibizioni nelle scorse settimane in piazzale di Casa Rossa, Ziberna scrive al ministro: «Tortura su animali è reale».

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La questione era stata oggetto anche di discussione in consiglio comunale a Gorizia, con un'interrogazione al sindaco presentata da Emanuele Traini (Ragione autonoma Fwd). L'esponente di opposizione chiedeva conto della presenza degli animali in gabbia, alla luce della mozione votata qualche anno fa in Aula contro tali esibizioni. In quel frangente, Rodolfo Ziberna replicò che, “laddove un Comune non abbia acconsentito l’attendamento per uso di animali si è sempre visto soccombente”. A quasi due settimane dalla fine degli spettacoli nel piazzale di Casa rossa, è lo stesso primo cittadino a tornare sul tema.

"Del tutto irrispettosi dei diritti degli animali - così Ziberna -, diseducativi per gli spettatori soprattutto più piccoli, nonchè disapprovati dalla maggior parte delle persone e non consentiti in molti paesi europei: prosegue l’impegno per l’abolizione dell’uso degli animali nei circhi". Il sindaco ha così scritto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, ai presidenti delle Commissioni parlamentari permanenti X e XII, rispettivamente Francesco Zaffini e Ugo Cappellacci, oltre che per conoscenza al presidente dell’Anci Antonio Decaro e all’assessore regionale Riccardo Riccardi, per chiedere la soppressione dei contributi pubblici ai circhi che usano animali.

Il tutto attraverso la modifica della legge 337 del 18 marzo 1968 "Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante". “In attesa che il Parlamento assuma consapevolezza delle necessità di vietare tout court l’uso degli animali nei circa 100 circhi operativi in Italia - si legge -, con questa proposta di legge nazionale si intende semplicemente vietare, laddove possibile, contribuzioni pubbliche ai circhi che usano gli animali o che anche solo li espongano, destinando tutte le risorse invece ai circhi che non ne fanno uso. Senza dubbio con questo strumento si incentiverebbe il circo a cessare l’uso di animali”.

Ziberna rivendica le posizioni analoghe espresse già da consigliere regionale, nonché la mozione approvata dal consiglio comunale nel 2016. Al momento, 18 su 27 Stati membri dell'Unione europea hanno già introdotto un divieto di utilizzo degli animali nei circhi. “Se il Parlamento nazionale vietasse gradualmente l’utilizzo degli animali negli spettacoli circensi - sottolinea ancora il primo cittadino - avvicinerebbe la legislazione italiana a quella di altri Paesi europei che hanno proibito, del tutto o parzialmente, l’esibizione di circhi con animali. Ben vengano gli spettacoli di circo contemporaneo basato sull’abilità dell’uomo, sempre più apprezzati".

Ossia "giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown che, insieme a danzatori, attori e cantanti, danno vita a spettacoli emozionanti e innovativi". La norma contro cui si punta il dito stabilisce il diritto al contributo pubblico, ovvero una quota percentuale fissa del Fondo unico per lo spettacolo oggi stimata sull’ordine dei 5 milioni di euro, nonché l’obbligo da parte delle amministrazioni comunali di ospitare le attività circensi autorizzate sul proprio territorio in aree opportunamente individuate, conferendo al regolamento comunale la competenza a concedere le aree in oggetto. A favore della proposta, Ziberna cita i circa duemila animali oggi presenti nei circhi.

"Molti nati in cattività, altri importati spesso illegalmente, il fatto che la tortura degli animali è reale, la sofferenza in gabbia e l’insegnamento pericoloso per tutti i bambini e gli spettatori. Secondo il Rapporto Italia Eurispes 2015, il 68,3% degli italiani è contrario ai circhi con animali. Oltre ai riferimenti legislativi riportati, c'è il documento con cui 600 psicologi italiani si sono espressi in favore di una legge che vieti l’utilizzo degli animali in qualsiasi tipo di spettacolo, per l’effetto devastante che l’ilarità dei grandi verso un sopruso può avere nell’interpretazione del mondo di una psiche ancora in via di maturazione" conclude il capo della giunta.

Foto Daniele Tibaldi

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