IL SIMBOLO
‘GO! Kaki – L’albero della vita’ trova dimora a Nova Gorica. È un segno di pace internazionale

Sarà piantumato mercoledì 8 ottobre all’Epic Center Cafè. La pianta è sopravvissuta al bombardamento di Nagasaki del 1945. Il progetto è stato ideato dall’artista giapponese Tatsuo Miyajima insieme all’arboricoltore Masayuki Ebinuma.
Oggi, mercoledì 2 ottobre, all’Epic Center Cafè di Nova Gorica si è tenuta la presentazione del progetto Go! Kaki – L’albero della vita, inserito nel programma GO!2025 Capitale Europea della Cultura. Il progetto è stato ideato dall’Università di Nova Gorica, un’iniziativa che unisce arte, memoria e natura, nata dal celebre progetto internazionale Revive Time: Kaki Tree Project, ideato dall’arboricoltore giapponese Masayuki Ebinuma e dall’artista Tatsuo Miyajima. L’albero di cachi, sopravvissuto al bombardamento atomico di Nagasaki del 1945, è diventato negli anni simbolo universale di pace e rinascita.
Alla conferenza stampa sono intervenuti la prof.ssa Rene Rusjan, direttrice artistica del progetto e docente dell’Accademia d’Arte dell’Università di Nova Gorica, il prof. Boštjan Potokar preside dell’Accademia, e la prof.ssa Saša Dobričič, rappresentante del programma GO2GreenGo. In collegamento online hanno portato i loro saluti anche Francesco Foletti, presidente dell’organizzazione Kaki Tree for Europe e l’artista Tatsuji Miyajima.
Un progetto nato qualche anno fa ma che ora, con GO!2025, assume un significato ancora più forte: piantare un cachi proprio al confine, nella Piazza Transalpina, cuore di un territorio che in passato è stato diviso e che oggi si presenta come esempio di collaborazione transfrontaliera.
«Nel 1995 abbiamo fatto in modo che l’albero venisse piantato a Lubiana, nel museo della città – ha spiegato il professor Boštjan Potokar – e nel 2006, quando si pensava alla candidatura a Capitale europea della cultura, abbiamo immaginato di poter avviare questo progetto anche qui. All’epoca non si pensava che il tema racchiuso nella piantumazione dell’albero, ovvero il sostegno alla pace, potesse risultare così attuale. Dopo tanti anni, ci troviamo finalmente in quest’area che non conosce confini».
Successivamente ha preso parola la professoressa Rene Rusjan «Abbiamo scelto di piantare l’albero proprio in quest’area perché rappresenta un luogo senza confini. Già quando l’Accademia di Nova Gorica, che allora aveva sede a Lubiana, si trasferì a Gorizia, l’accoglienza dell’università da parte della città fu una prima dimostrazione concreta di apertura. GO!2025 è l’occasione ideale: una Capitale europea della cultura che unisce due città di due Paesi diversi – ha continuato poi - Il progetto Kaki ha visto l’Italia diventare negli anni la seconda parte di questo albero simbolico. Oggi, per motivi normativi, dal Giappone non si possono più esportare alberi ma solo semi: da Brescia partono i semi che vengono fatti crescere e piantati anche in molte comunità italiane, già molto attive. Per questo la piantumazione in questa piazza ha un significato speciale: sarà un unico albero, né italiano né sloveno, ma internazionale, affidato alla cura condivisa delle comunità di entrambi i lati del confine».
Ha poi presentato il programma del progetto, che si svolgerà dal 6 al 9 ottobre. Si inizierà lunedì pomeriggio alle 17.30 alla Biblioteca Nazionale di Gorizia con lo spettacolo Kamishibai Kaki – L’albero della vita, pensato per i più piccoli e che sarà interpretato da Tina Zadnik. A seguire, martedì 7 ottobre alle 16, all’Accademia delle Arti di Nova Gorica, si terrà un talk con l’artista contemporaneo del progetto, Tatsuo Miyajima; la conferenza sarà in inglese e sarà aperta a studenti e pubblico interessato.
La giornata clou sarà l’8 ottobre, con la piantumazione dell’albero di cachi all’Epic Center Caffè. Alle 16 sarà riproposto lo spettacolo Kamishibai per i bambini, seguito dalla cerimonia di piantumazione alle 16.30. Tra gli ospiti principali ci saranno Tatsuo Miyajima, il pianista Alexander Gadjiev, Francesco Foletti, Rene Rusjan, l’ambasciatrice Akiko Yoshida e il diplomatico Takuma Okusa. Il pomeriggio sarà accompagnato dai cori dei bambini delle scuole di Šempas e Sant’Andrea, mentre verso le 18 saranno proiettati film, fotografie e installazioni realizzati da colleghi, studenti ed ex studenti dell’Università di Nova Gorica.
L’ultima giornata, giovedì 9 ottobre, vedrà alle 17, sempre all’Epic Center, lo svolgimento dell’incontro “L’arte della vita”, che sarà moderato da Stojan Pelko.
«Tutti i progetti verdi legati alla Capitale europea della cultura puntano a creare una nuova cultura – ha spiegato Saša Dobričič – Non sono grandi progetti dal punto di vista finanziario, ma non per questo di minor importanza. Gli alberi vogliono compagnia e l’idea di Rene è che questo albero non venga piantato da solo, ma insieme ad altri: verrà infatti realizzato un piccolo boschetto di cachi come spazio congiuntivo. Poiché l’albero ha bisogno di un ecosistema adatto e di buona terra, e la zona scelta non è ideale, abbiamo creato il “boschetto migrante cross Board”, un’installazione su ruote che ospita tutti gli alberi in attesa di essere piantati. Questo boschetto offrirà ombra e permetterà agli abitanti di conoscere meglio gli alberi. L’obiettivo è che ogni albero trovi un ecosistema adeguato e una buona terra, rendendo il paesaggio non solo bello da vedere, ma anche fruibile e partecipativo».
In un video, Francesco Foletti, che non ha potuto essere presente di persona, ha dichiarato «Sono molto contento di essere tra voi per portarvi questo albero, che diventa un simbolo importante e un segno di unità senza confini. È un simbolo che vuole rappresentare la rinascita, ma soprattutto l’unione, la non violenza e la speranza che la guerra non abbia più posto nella nostra realtà. Dobbiamo restare uniti in questo momento particolare».
Ultimo, ma non per importanza, è stato l’intervento in video dell’artista giapponese Tatsuo Miyajima, autore del progetto Kaki, che ha ricordato come l’iniziativa sia nata per valorizzare l’albero di cachi sopravvissuto alla bomba atomica di Nagasaki. «Questo giovane albero – ha spiegato Miyajima – è stato coltivato dai bambini di tutto il mondo come simbolo di pace. Sono felice che venga piantato tra Gorizia e Nova Gorica, Capitali europee della cultura, e che attraverso di esso si possa insegnare ai più piccoli l’importanza della pace».
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
