Il generale dei carabinieri Burgio attacca il reduce di guerra di Mossa Campanaro e ne 'smonta' il passato

Il generale Burgio attacca il reduce di guerra di Mossa Campanaro, la risposta della figlia

Le dichiarazioni

Il generale Burgio attacca il reduce di guerra di Mossa Campanaro, la risposta della figlia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 08 Dic 2020
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Dopo la sua scomparsa pochi giorni fa, l'alto ufficiale racconta particolari inediti sulla figura dell'ex carabiniere. Lo sconcerto della figlia.

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La sua scomparsa era stata accolta con tristezza e profondo cordoglio nemmeno dieci giorni fa. In molti hanno ricordato con affetto Giuseppe Campanaro (a sinistra nella foto), ex maresciallo capo dei carabinieri da anni residente a Mossa e trasferitosi negli ultimi mesi di vita a Villa San Giusto, a Gorizia, venuto meno a causa del Covid-19 a 96 anni. Arruolatosi a 17 anni, aveva dedicato buona parte della vita al suo mestiere. La notizia della sua dipartita si è diffusa velocemente su internet, tanto da arrivare anche all'attenzione del generale Carmelo Burgio (a destra), comandante del comando interregionale carabinieri Culqualber di Messina e nome molto conosciuto all'interno dell'Arma.

Anche lui, infatti, ha voluto ricordare l'anziano militare, con un ritratto però tutt'altro che lusinghieri. "Non ho certezze perché si veste da maresciallo maggiore - ha scritto pochi giorni fa sul proprio profilo Facebook - e c’è chi dice fosse appuntato. So solo per certo che tentò di farsi inserire in un libro-strenna di associazione di carabinieri paracadutisti, ma considerata la farraginosità e la stranezza di alcuni elementi, approfondimmo e venne fuori che dicesse balle. Si tradì da solo perché, non conoscendo bene le date, dette per il proprio arrivo in Africa dei riferimenti che escludevano fosse stato a El-Alamein o Eluet". In poche righe, l'alto ufficiale, che vanta nel proprio curriculum numerose missioni all'estero, viene stracciato il ritratto dell'eroe di guerra conosciuto fino ad oggi.

"Si presentava con uniformi improbabili - prosegue Burgio -, con basco amaranto, brevetto, fregi e pure medaglie al valore. Si faceva passare per reduce della primo battaglione carabinieri paracadutisti, poi del primo battaglione carabinieri paracadutisti Tuscania, reduce di Alamein, qualcuno lo ha fatto combattere anche a Eluet el Asel nel dicembre 1941. Balle". Tutta una montatura, secondo l'ufficiale, amplificata dai social network. In breve tanti post e articoli apparsi per elogiare la figura di Campanaro sono spariti dalla rete, mentre in molti hanno accolto con incredibile stupore le parole del generale. Cose che mai prima d'ora erano emerse, nonostante lo stesso 97enne avesse scritto anni fa un libro sulla propria vita, "Una vita per la divisa e all’improvviso…” (2014).

Ancora più basita è la figlia del reduce, Maria Rita Campagnaro: "Dubito che il generale Burgio sia venuto a conoscenza adesso di questi fatti, perchè allora non ha detto tutto ciò quando mio padre era ancora in vita? Ciò che lui raccontò nel libro è realmente accaduto, anche perché il suo racconto non è mai cambiato nel corso degli anni. Una bugia è più facile che muti. Nessuno aveva mai messo in dubbio il suo passato, anzi aveva sempre ricevuto elogi da tutti. Mi meraviglia che una persona come questo generale si avventuri in affermazione del genere sui social". Tra le onorificenze ricevute, l'anziano vantava anche quelle di Cavaliere al merito e Commendatore della Repubblica, entrambe assegnate dal Quirinale.

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