Fondo vittime amianto, scontro acceso tra Cisint e Morsolin a Monfalcone

Fondo vittime amianto, scontro acceso tra Cisint e Morsolin a Monfalcone

botta e risposta

Fondo vittime amianto, scontro acceso tra Cisint e Morsolin a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 18 Gen 2024
Copertina per Fondo vittime amianto, scontro acceso tra Cisint e Morsolin a Monfalcone

Prosegue lo scambio di accuse con la capogruppo d'opposizione Morsolin che attacca il sindaco, Cisint punta il dito sulle scelte della giunta Altran.

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Lo definisce «uno schiaffo indecente alle vittime dell'amianto ed anche a tutte e tutti i cittadini che con le loro tasse pagano il fondo stesso». Intervenendo ancora una volta sul decreto interministeriale del 5 dicembre 2023, il gruppo consiliare de La Sinistra per Monfalcone non resta in silenzio e sostiene convintamente che sul Fondo vittime amianto, verranno «risarciti i colpevoli».

La misura è stata istituita «nel 2007 dal governo Prodi con la Legge 244 – continua la nota dei consiglieri di opposizione - ed è gestito dall’Inail che eroga una prestazione aggiuntiva a chi è affetto da patologie asbesto correlate. Il Fondo nel corso degli anni è stato più volte finanziato e con vari emendamenti si era cercato di ampliare la platea dei beneficiari, con particolare attenzione a quei lavoratori colpiti dalla fibra killer che avevano lavorato in aziende magari non più esistenti e quindi con impossibilità da parte del lavoratore di avere un reale risarcimento».

Cos’è cambiato in seguito? «Con il decreto legge 34 del 30 marzo 2023 la situazione però muta e per la prima volta possono accedere al Fondo anche le società partecipate pubbliche dei cantieri navali che sono state già ritenute colpevoli in sede giudiziaria. Valutando con attenzione la norma possiamo capire come questa risulti essere una doppia beffa per i cittadini e le cittadine, ma soprattutto per le vittime. Infatti tra i beneficiari ci sono i lavoratori di società pubbliche partecipate dei cantieri navali che sono stati riconosciuti parti lese nelle sedi giudiziarie e che non abbiano avuto il risarcimento dall'azienda ed eventualmente gli eredi».

La novità che non va giù ai consiglieri di opposizione, è rappresentata dal fatto che queste misure comprendono anche le aziende che hanno avuto una sentenza di colpevolezza. «Lunedì scorso, dopo la nostra asciutta interrogazione su un provvedimento che riteniamo vergognoso, abbiamo sentito la sindaca rivendicarne la maternità, non dubitiamo che lei sia coinvolta, dopo aver spesso visto le sue foto in compagnia della Ministra Calderone e dopo aver visto il Ministro Giorgetti sostenerla caldamente alle elezioni comunali».

«Riteniamo questo provvedimento scandaloso sotto il profilo del riconoscimento della giustizia che tanto ha invocato la stessa sindaca in questi anni e che mai però è stata così fortemente ridicolizzata come in questo caso in cui si restituiscono, con soldi pubblici, alle aziende colpevoli i denari dei risarcimenti destinati invece alle vittime».

Non tarda la reazione del sindaco Anna Maria Cisint: «Capisco che la sinistra non sa come farsi perdonare la vergognosa transazione fatta durante la loro gestione con la presenza della Morsolin, con tanta umiliazione per tutta la città ma non è consentito a nessuno travisare e speculare su questo provvedimento, ancora una volta, sulla pelle di coloro che sono colpiti dalle conseguenze dell’esposizione all’amianto. Non ritenere di valore per le famiglie coinvolte l'aumento del contributo lo trovo assurdo. Questa è la vera beffa della sinistra e i beffati sono tutti i monfalconesi».

Allora, di fronte a quale situazione ci si trova? «Per essere chiari – specifica Cisint - i 20 milioni di euro messi a dicembre nella Legge di Stabilità sono ancora da destinare perché ciò a cui fanno riferimento è invece uno stanziamento precedente. La stessa Serracchiani aveva chiesto, con emendamento alla legge 156 del 2021, che le aziende, come quelle portuali, potessero attingere dal fondo che, peraltro, è gestito non dal Ministero delle Finanze, che firma solo la copertura finanziaria, ma da quello del Lavoro».

«Per colpa di una sinistra cinica e incapace, è stata preclusa l’unica strada che avrebbe dato pienamente giustizia alla nostra città a causa del condono tombale accettato dalla ex giunta Altran, che ha impedito al Comune di poter essere parte civile nelle cause penali in tema di asbestosi – rivendica il primo cittadino - non possiamo accettare lezioni di alcun genere da chi è stato causa di questo vulnus che ci portiamo ancora dietro, mostrando in tal modo l'insensibilità verso la nostra realtà del lavoro».

«Da parte nostra abbiamo avviato un tavolo nazionale di confronto, mai attivato in passato – conclude Cisint - attraverso il quale proseguiremo per individuare le strade in modo da impegnare l’azienda e il Governo in quella revisione del sistema produttivo necessaria e per affrontare i problemi per tutelare i lavoratori e la nostra città».

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