Il fiume Isonzo senza acqua, moria di pesci a causa della siccità

Il fiume Isonzo senza acqua, moria di pesci a causa della siccità

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Il fiume Isonzo senza acqua, moria di pesci a causa della siccità

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Mar 2022
Copertina per Il fiume Isonzo senza acqua, moria di pesci a causa della siccità

Limitato l'afflusso di acqua dalla Slovenia, Del Sordi: «Danno per l'umanità».

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Isonzo in secca e migliaia di pesci sul greto, senza vita. Nelle ultime 24 ore, in diversi punti del fiume da Gorizia a Gradisca si è vista questa immagine, a causa della perdurante siccità che va avanti ormai da oltre un mese e dal limitato rilascio dell’acqua da parte della diga di Salcano. Un quadro ulteriormente aggravato dall’attivazione dei canali di irrigazione, dirottando quanto rimane dell’acqua verso i campi. L’assessore all’ambiente di Gorizia, Francesco Del Sordi, non usa mezzi termini per denunciare: “Non è un danno solo per l’Isontino, ma per l’umanità. Serviranno decenni per rimarginarlo”.

Ad avere la peggio sono state le diverse specie d’acqua dolce, dalle carpe ai luci e molti altri, il cui ciclo di vita è tra i 5 e 10 anni. Per questo, prima che l’area si possa ripopolare completamente, servirà diverso tempo. L’esponente della giunta punta il dito oltreconfine: “Questa è una secca anomala ma non è l’unica che abbiamo affrontato nel corso degli anni. È stata gestita male, guardando i picchi di rilascio sembra che abbiano aperto e chiuso i rubinetti in tempi brevissimi. Il pesce è così rimasto intrappolato nell’alveo, rimasto poi svuotato”. Il grafico mostra come gli sbalzi siano passati da 20 a 150 metri cubi d’acqua in poco tempo.

L’esponente della giunta ha già fatto presente la situazione all’omologo regionale, Fabio Scoccimarro: “Chiederemo la convocazione urgente della commissione mista italo-slovena sul’idroeconomia. Verificheremo se ci sono gli estremi per agire anche su altri piani”. Come confermato dall’Ente tutela pesca, l’impianto di Salcano è da 5 giorni che rilascia il minimo di gettito d’acqua, alternando momenti di portata minima ad altri di massima. Ad essere più colpite sono le zone intermedie, in particolare quella tra Gradisca e Sagrado dove l’acqua si è ritirata e ha lasciato morire una notevole quantità di fauna ittica.

Il quadro, peraltro, non sembra essere prossimo a un miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la piovosità. La concatenazione di cause ed effetti porterà quindi a inevitabile ricadute economiche, oltre a quelle già evidenti sotto l’aspetto ambientale. In queste ore, la Guardia pesca è intervenuta per il recupero del pesce vicino all’ex fortezza veneziana, mentre in altre sono in corso azione preventive, riuscendo anche a salvare diversi esemplari da morte altrimenti certa. A monte ci sarebbe la questione dei livelli di rilascio del fiume in Italia da parte della Slovenia, oggetto di trattati internazionali appositi, ma non solo.

Sul tema interviene anche il consigliere comunale della Lega, Stefano Altinier, che ha visto quanto accaduto da un video su internet. “Sono un pescatore con licenza Etpi da molti anni, come noto noi pescatori ci lamentiamo sempre delle poche semine per il nostro caro fiume Isonzo e vedere quel video è stata proprio una ferita al cuore”. Le difficoltà legate alla siccità colpiscono anche altre zone d’Italia e “il problema colpirà anche l’agricoltura, causando gravi problemi alla verdura frutta e vigneti se non dovesse piovere. Spero che siano state prese tutte le misure cautelative, mi chiedo se la vicina Slovenia non poteva dare una mano con la diga”.

Nella foto: il fiume Isonzo a Sagrado e, a lato, pesci morti nella zona

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