l'incontro
Fine vita e testamento biologico, il dibattito con la cellula Coscioni a Gorizia

Venerdì sera l'incontro in sala Dora Bassi, il consigliere regionale Bullian pone l'attenzione sul recente atto amministrativo in Emilia-Romagna.
Si parletà anche di fine vita e testamento biologico a Gorizia, nell'incontro organizzato per venerdì 16 febbraio alle 18 in sala Dora Bassi. La cellula locale dell'associazione Luca Coscioni ha chiamato a dialogare varie voci per confrontarsi sul tema: l'operatrice sanitaria e volontaria della Cellula Coscioni Maria Rosa Putzu; il presidente dell’Associazione socialista liberale e membro del Partito Radicale Alessandro Perelli; e il consigliere regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg nonhcé promotore mozione sul fine vita in Consiglio regionale, Enrico Bullian.
A moderare l'evento sarà la giornalista e assessore comunale Patrizia Artico. «Per non abbassare la guardia e continuare giorno dopo giorno a difendere i diritti e libertà civili, il gruppo locale - che l’associazione Luca Coscioni chiama “Cellula” – continua a promuovere i temi di lotta che connotano la mission dell'associazione» spiegano gli organizzatori. A presentare il lavoro del gruppo sarà la coordinatrice Tiziana Mitaritonna, intervenuta anche nell'incontro organizzato dall'Udc sullo stesso tema a fine gennaio. Nel frattempo, il consigliere regionale Bullian interviene sugli ultimi atti approvati in Emilia-Romagna.
«Dopo la bocciatura per un solo voto della proposta di legge regionale sul fine vita nel Consiglio regionale del Veneto - commenta l'ex sindaco di Turriaco - che ha avuto ampia eco sui media, rischia di passare più sotto traccia l’importante delibera di giunta e soprattutto la collegata determina dirigenziale della Regione Emilia Romagna».
«Pur non essendo un provvedimento di natura legislativa, contiene tutti gli elementi per garantire la dignità nel fine vita e il diritto di libera scelta a chi si trova in condizioni di sofferenza estreme – prosegue Bullian - viene indicata una procedura certa con tempistiche definite che, nel caso siano riscontrate le condizioni per procedere, prevede un iter massimo di 42 giorni, salvo richieste di approfondimento in situazioni particolari. Lo consideriamo dunque un passo in avanti nel percorso dell’allargamento dei diritti di cittadinanza».
Il consigliere di minoranza invita così alla lettura delle “Istruzioni tecnico-operative per la verifica dei requisiti” previsti dalla sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019 e delle modalità per la sua applicazione contenuti nella determina 2596 del 9 febbraio scorso. Inoltre fa riferimento alla “Costituzione del Comitato regionale per l'etica nella clinica” contenuto nella delibera di giunta 194 del 5 febbraio scorso.
In diversi passaggi si ribadisce la volontà di garantire la dignità del paziente e l’esigibilità del diritto, assieme a quella di evitare abusi in danno di persone vulnerabili. In materia finanziaria, si specifica che «gli oneri associati al trattamento oggetto delle presenti istruzioni tecnico-operative sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale come da nota del Ministro della Salute, inviata a tutti i presidenti di regione in data 20 giugno 2022».
Viene inoltre istituita una Commissione di valutazione di Area Vasta per la verifica dei requisiti e delle modalità di applicazione della sentenza della Corte Costituzionale . «Troviamo aspetti e impostazioni interessanti in questi provvedimenti dell’Emilia Romagna, che purtroppo la nostra Regione e il presidente Fedriga, per ora, hanno deciso di non attuare - conclude Bullian - lasciando che le nostre aziende sanitarie possano rispondere in maniera differenziata sul territorio regionale a richieste puntuali».
Foto d'archivio (Tibaldi)
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
