L'APPUNTAMENTO
Ezio Mauro e la paura dei neofascismi, inizia Onde Mediterranee a Gradisca
Nelle serate del 10 e 11 luglio si parlerà di rischi autoritari con attacchi alla Resistenza e di crisi climatica. Il programma.
Sta per cominciare a Gradisca d'Isonzo la 27esima edizione del Festival Onde Mediterranee dedicato, dal 2016, alla memoria di Giulio Regeni e organizzato da Euritmica, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, Comune, Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, dalla Bcc di Staranzano e Villesse e con la collaborazione di numerose associazioni del territorio. Onde Mediterranee spazierà fra musica, letteratura e varie forme d’arte. La rassegna ha fra i suoi obiettivi quello di essere punto d’incontro, occasione di conoscenza e di scambio culturale con i paesi del Mediterraneo e del sud del mondo.
Il festival è stato insignito della Medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica italiana, e rientra nel programma di preparazione in vista di GO!2025. L’apertura di questa edizione sarà affidata a Lettere Mediterranee, sezione del Festival che dall’anno scorso viene realizzata con la collaborazione dell’associazione Culturaglobale, organizzatrice del Festival internazionale e itinerante della Conoscenza “Dialoghi”. Ci si dà appuntamento quindi a Gradisca d’Isonzo per il 10 e 11 luglio prossimi. Nella prima serata, al Nuovo Teatro Comunale alle ore 21, si terrà l’incontro intitolato “Neofascismi” che vedrà protagonista Ezio Mauro (nella foto), ex direttore di Repubblica.
Saggista, con diverse pubblicazioni l suo attivo, ha collaborato con Gustavo Zagrebelsky alla scrittura del libro “La felicità della democrazia”. Mauro, nell’incontro di Gradisca, andrà a compiere un’analisi degli ultimi anni per comprendere lo stato attuale delle cose. In Italia si osserva un crescente impulso di pensiero che richiama le origini del movimento del ventennio, conseguenza di una banalizzazione nella lettura delle origini di quel momento storico. L’antifascismo, nato dalla Resistenza, è stato invece attaccato, quando dovrebbe essere patrimonio di tutti perché rappresenta la fonte di legittimazione della Repubblica.
Qual è il motivo? A dialogare con l’ospite sarà lo scrittore e formatore, Fabio Turchini. Nella seconda serata, quella di martedì 11 luglio alle 21, avrà luogo nella suggestiva cornice di Corte Marco d’Aviano. Si tratta dell'incontro "Pensare la fine: discorso pubblico e crisi climatica", edito da Meltemi, vedrà il giornalista Marco Pacini esporre la sua teoria sull'atteggiamento necessario per affrontare la sfida della crisi climatica, sempre più urgente e apparentemente irrisolvibile e secondo la quale è preferibile adottare un pessimismo attivo e creativo anziché predicare un ottimismo ottuso.
Da qui, partiranno le riflessioni che coinvolgeranno in maniera dinamica il pubblico, come spesso accade negli incontri organizzati da Euritmica e da Culturaglobale. Pacini, che ha lavorato per venticinque anni nei quotidiani, dapprima come cronista politico e autore di inchieste, poi come caporedattore centrale de “Il Piccolo” e successivamente a L’Espresso, è l’ideatore del progetto “Vicino/Lontano – identità e differenze al tempo dei conflitti”, che comprende l’omonimo festival udinese. L’incontro sarà condotto anche in questa serata dal formatore e scrittore Fabio Turchini.
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