Evacuazioni nei paesi tra Merna e Renče, fuga dal Carso in fiamme

Proseguono le evacuazioni, stanziato quasi un milione di euro dalla Regione.

La gente arriva sempre di più, lo sguardo perso tra la paura e lo smarrimento. In 560 hanno dovuto lasciare le proprie case per l’ennesima volta tra Opatje Selo, Nova Vas e Hudi Log, nel comune di Merna, trovando riparo al Športni center Hit di Šempeter. Le autorità hanno annunciato l'evacuazione anche gli abitati di Žigoni, Merljaki, Martinuči, Mohorini, Lukežiči , Ozren, Renški podkraj, Arčoni, Oševljek, Gradišče e Renče, nel territorio comunale di Renče-Vogrsko. 2mila abitanti. Le fiamme sul Carso sloveno tornano ad esplodere.

Non tutti saranno accolti nell’area sportiva posta nella zona industriale, altri troveranno riparo nel centro di Boccavizza. La prima è a pochi passi dal centro operativo dei mezzi dei vigili del fuoco, nel retro del centro commerciale Lesnina XXXL, a Vrtojba, con un viavai costante di mezzi e uomini. Dentro il capannone, dove normalmente arrivano i ragazzi per giocare e allenarsi, oggi è un susseguirsi di persone fuggite di casa. Troppo grosso il rischio. A coordinare le attività è la Protezione civile locale.

Insieme a loro, anche i volontari della Croce rossa. Nella gran parte dei casi, le fiamme non hanno raggiunto le abitazioni, ma ha iniziato praticamente a bussare alla porta. Il fumo è diventato insostenibile in molti punti, decidendo così di salire in auto con famigliari e animali. Nel centro, qualcuno sta già vedendo dove poter passare la notte, i neo-arrivati compilano i moduli. Nicholas Pahor è sceso da poco da Nova Vas, fuma una sigaretta mentre attende insieme ai propri cari nel parcheggio di trovare un posto.

“Andremo a casa di amici” racconta. È in Slovenia da quando aveva tre anni, la famiglia emigrata dalla Francia. Lì si trova con le nipoti più piccole, una di 12 e l’altra di 10 anni. “Non ci sono stati danni alla nostra casa - prosegue - i vigili del fuoco controllano le abitazioni”. È la seconda volta in tre giorni che deve mollare tutto: vive nella casa dei nonni, la speranza è che le operazioni di contenimento vadano a buon fine, ma l’agitazione è tanta. Nel frattempo, le fiamme continuano a divampare a vista d’occhio. I tuoni delle bombe bucano l'aria.

Nel frattempo, l'ultima relazione della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia mostra che le condizioni atmosferiche continueranno a essere particolarmente favorevoli all'innesco di nuovi roghi anche per i prossimi giorni, con temperature che raggiungeranno i 40 °C. Questa condizione determinerà la necessità di incrementare il numero di interventi per far fronte ai focolai. Da qui l'esigenza di rafforzare la presenza dei mezzi aerei con il concorso della Provincia autonoma di Trento attraverso un elicottero messo a disposizione.

Inoltre, è stata rilevata l'urgenza di procedere alla messa in sicurezza dei versanti posti a monte delle viabilità per mitigare il rischio di cadute di massi. Contemporaneamente vanno realizzati percorsi alternativi di collegamento con i nuclei abitati isolati dagli incendi, oltre che provvedere al taglio della vegetazione instabile che potrebbe cadere sulle carreggiate. Ad oggi, la stima delle aree bruciate ammonta a 32 chilometri quadrati, come mostrano anche le immagini scattate da Sentinel-2, satellite dell’Esa. Fedriga ha anche firmato un ulteriore stanziamento di 838mila euro a carico del Fondo regionale per la Pc.

Foto Daniele Tibaldi

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