Europee, Islam e il futuro di Cisint a Monfalcone: «Voglio fare il sindaco»

Europee, Islam e il futuro di Cisint a Monfalcone: «Voglio fare il sindaco»

LE RISPOSTE

Europee, Islam e il futuro di Cisint a Monfalcone: «Voglio fare il sindaco»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 29 Dic 2023
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Anna Maria Cisint allontana le sirene europee e ribatte sui rapporti con la comunità musulmana in città: «Contano le leggi che vanno rispettate».

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Dopo aver riepilogato i macro obiettivi raggiunti nell’anno che si avvia alla chiusura e aver annunciato quelli per il triennio 2024-2026 da approvare nel prossimo consiglio comunale a Monfalcone, il dialogo tra il sindaco Anna Maria Cisint Cisint e la stampa locale si prolunga. S’è fatta ora di pranzo e più di qualcuno comincia a lasciare la Sala del Consiglio, ma la giunta resta in Aula. Si passa alle domande dei giornalisti. Rispetto ad una possibile candidatura alle elezioni europee, Cisint è stata limpida e pacata. “Monfalcone mi da tante preoccupazioni, è come una famiglia per me – sono le parole di Cisint – a me interessano le persone e su questa base vorrei continuare a fare il sindaco”.

In merito all’altra prospettiva, è dunque conscia di essere in grado di poter portare ulteriori risultati a favore della città “ma io sono portata per fare il sindaco” ribadisce. “È vero – continua – che in molti mi riconoscono di avere qualità per altri tipi di contributi in altri contesti e questo affetto è commovente, ma in questo momento la risposta è che non ci sono date di scadenza, sono qui e continuo a fare il mio lavoro”. Poi, tira dritta - con tutta la sua forza e con il massimo rigore – sui rapporti della città con la comunità musulmana. Conferma la sua battaglia senza se e senza ma all’integralismo islamico e condanna da subito la violenza sulle donne.

“In 7 anni ho ascoltato i rappresentanti, tutti uomini, della comunità musulmana – rileva il sindaco – loro vanno avanti con la logica dei numeri, mentre per me contano le leggi che vanno rispettate”. Da qui il riferimento alla permissività delle leggi nazionali italiane e al tema dei ricongiungimenti familiari sul quale “bisogna virare in maniera netta”. “Non si può violare il futuro del territorio come è stato fatto” aggiunge il sindaco che guarda anche alle scelte produttive di Fincantieri che “devono cambiare”, sottolineando altresì i doveri da far rispettare. Cisint ne è estremamente convinta: orgogliosa dei valori di appartenenza, sostiene che la legalità sta alla base della democrazia.

“La legalità non si baratta e non si compensa – ribadisce – chi arriva qui deve rispettare le leggi. Ho fatto le scuole per i bambini stranieri che non ci andavano. Il nostro welfare è assorbito da queste persone per il 95%. I passi noi li abbiamo fatti anche con l’ampliamento dei servizi sanitari, si veda per esempio la diabetologia”. In sostanza, per il sindaco si parte dai valori. “Le nostre richieste sono state semplici ma non accolte. Richiedo chiarezza perché noi siamo a credito. Perché le comunità islamiche non hanno impugnato i nostri provvedimenti amministrativi, chiedendo la sospensiva?”.

E ancora: “Io non sono disponibile a tutto quindi rispedisco al mittente tutte le accuse che mi sono state fatte. Stiamo facendo e continuiamo una battaglia con i poteri forti”. Cisint inoltre chiarisce che sulla preghiera non può far nulla. “Io faccio il sindaco – specifica – il piano regolatore non l’ho fatto io e l’uso del suolo è superiore alla media, le ordinanze sono chiare, ci si rivolga ad altre realtà. Integrazione non vuol dire creare una città nella città”. “Vanno fatti dei passi, ora tocca a loro – conclude il primo cittadino – nel rispetto della giurisprudenza. Non appena quanto abbiamo richiesto si farà e le cose si sistemeranno, noi siamo qui".

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