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Elezioni, il 'paradosso' Gorizia: tre seggi su cinque al centrosinistra
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Con il sistema dei resti, Fasiolo dovrebbe sedere con Moretti e Bullian. Il centrodestra perde un seggio e salgono due esponenti.
Sono ore concitate tra i partiti per capire effettivamente chi riuscirà a salire in Consiglio regionale, in particolare per la circoscrizione di Gorizia. Secondo le prime proiezioni della distribuzione dei cinque seggi, infatti, ben tre dovrebbero andare al centrosinistra e solo due, paradossalmente, al centrodestra una volta redistribuiti i conteggi regionali. A beneficiarne sarebbe in particolare il Partito democratico, che oltre al riconfermato Diego Moretti punta ad avere anche l’ex senatrice Laura Fasiolo.
Un risultato a sorpresa, quest’ultimo, per la stessa dem: “Sono onorata del consenso che i cittadini mi hanno dato - le sue prime parole, all’indomani dello spoglio - attendiamo ora l’ufficialità. Effetto Schlein? Potrebbe aver influito marginalmente, credo invece che sia frutto del lavoro fatto nelle ultime comunali. Certo è significativo che l’unico consigliere regionale di Gorizia sarà del centrosinistra, in una città amministrata dal centrodestra e con due assessori in corsa. Mi impegnerò per la Capitale della cultura”.
L’ex preside può vantare di essere la più votata in città, puntando ora a salire in Regione grazie al sistema dei resti. Ossia la proporzione lasciata da Insieme liberi, che nonostante il 4,6% complessivo (ma 3,9% della lista) non dovrebbe riuscire a portare nemmeno un eletto, salvo riconteggi positivi dell’ultimo. Speranzoso di ottenere un pass per l’assise di piazza Oberdan in questo senso è anche Fabrizio Oreti: il capolista di Forza Italia in provincia ha infatti battuto per preferenze tutti gli altri colleghi della coalizione, ma potrebbe non bastare.
Fasiolo più votata a Gorizia, Bullian a Monfalcone: ecco le preferenze
“Essere il più votato del centrodestra è un grande risultato personale - ammette l’assessore alla cultura di Ziberna -, certo se nessuno della coalizione entrasse per Gorizia sarebbe il colmo. Gli elettori votano A ma passa B, sarebbe una mancanza di rispetto verso di loro. Voglio rappresentare la città e la Capitale della cultura in Consiglio regionale”. Da considerare è anche il risultato deludente del partito, passato dal 11,96%% del 2018 all’attuale 5,69% in provincia, perdendo oltre 3mila voti: “Si poteva fare di più”.
Oreti, comunque, pone l’accento sull’astensione: “È stato il vero problema, anche altre forze hanno ottenuto meno di quanto ci si aspettava. Noi comunque siamo rimasti in linea con il risultato delle scorse amministrative, arrivando al 9,6% a Gorizia, e abbiamo creato una squadra anche per i prossimi obiettivi”. Difficile l’ingresso in Aula anche dell’altro assessore goriziano, Francesco Del Sordi, pur avendo ottenuto più preferenze di tutti in Fratelli d’Italia: “Sono comunque soddisfatto del risultato personale”.
Sul terzo seggio circoscrizionale per l’opposizione è atteso il sindaco di Turriaco, Enrico Bullian, che ha superato quota 2.400 preferenze e registrato il record in assoluto in provincia. Diego Bernardis (Lista Fedriga) e Antonio Calligaris (Lega) sono in maggioranza. L'ex sindaco di Dolegna plaude al risultato della sua compagine: “Siamo la prima forza politica in provincia di Gorizia del centrodestra vincente. Da esponente della Lega in lista del presidente, sono soddisfatto che la nostra proposta sia stata ampiamente premiata dai cittadini”.
“Il ragionamento fatto inizialmente dal presidente Fedriga è stato vincente e ha permesso di coinvolgere anche gli elettori che non si riconoscono in altri schieramenti. Un risultato di lista così positivo – afferma Bernardis – è arrivato grazie al gioco di squadra e alla capacità di comunicare in pochissimo tempo la nostra visione di territorio, fondata sull’inclusione e la valorizzazione delle diversità. Non penso sia il momento di rivendicare alcunché, tuttavia essere la prima forza politica in provincia di Gorizia è un onore e un onere molto importante, che per forza di cose dovrà portare a elaborare alcune valutazioni politiche".
"Siamo a disposizione del territorio e dei cittadini, la nostra forza – conclude Bernardis – è di poter servire la nostra gente insieme al presidente Fedriga”. Ancora tutto da chiarire, comunque, il quadro della prossima assise di piazza Oberdan, così come i nomi della giunta Fedriga bis. Ieri sera, in conferenza stampa, lo stesso presidente ha annunciato che si prenderà qualche giorno di pausa prima di annunciare i nomi del prossimo esecutivo.
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