l'inaugurazione
Dolegna del Collio accoglie il marchese Antinori, firmato l'acquisto di Jermann
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Ufficializzato l'ingresso del marchio di Firenze nelle cantine friulane. L'impegno del territorio verso la mobilità sostenibile.
Con la visita di Piero Antinori, titolare dell’omonima azienda di Firenze dell’enologia, alle Cantine Jerman di Dolegna del Collio, è stata ufficializzato l’ingresso del colosso nella storica impresa friulana. La notizia del loro accordo era emersa già a inizio marzo e ieri, nella tenuta di Ruttars, è stato ufficializzato il “matrimonio”. Lo stesso patron della realtà del Nordest, Silvio Jermann ha comunque rassicurato che rimarrà a lavorare in azienda, seppur senza più le quote di maggioranza. Nel frattempo, sempre ieri è stata presentata la nuova colonnina (nella foto) messa a disposizione per gli amanti della bicicletta che frequentano l’area, inserita in una rete più ampia.
La struttura, infatti, rientra nel progetto “Amare in bici”, finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia e che mira a promuovere, sostenere e valorizzare lo sviluppo di un turismo sostenibile sul territorio. “Abbiamo posizionato la colonnina presso la Cantina Jermann - spiega il sindaco, Carlo Comis - e venerdì l’abbiamo inaugurata insieme al marchese Antinori”. Si tratta dell’unica installazione di questo tipo sul territorio comunale: “Abbiamo deciso di metterla qui perché qui c’è anche la Fontana del ciclista, cercando di creare un giusto connubio”. Quest’ultima installazione è nata in seno al punto vendita, per permettere ai ciclisti di rifocillarsi.
Ogni comune del Goriziano che ha aderito, Dolegna ha ricevuto una colonnina, che sarà così utile per chi si trovasse in difficoltà con una gomma a terra o altri problemi facilmente risolvibili. Accanto al tutto, c’è anche il totem informativo sulle bellezze del territorio, con tanto di indicazioni geografiche dei percorsi. Sempre sul fronte della ciclabili, il focus a livello locale è sulla pista già presente e creata nel 2010 dal Marketing del Collio: questa parte dall’ex caserma di Vencò e arriva fino a Scriò e Restoccina. Sono sette chilometri che non hanno però continuità: “La nostra intenzione è creare una continuità, altrimenti è una cattedrale nel deserto” sottolinea Comis.
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