Cormons, corsa contro il tempo per la copertura di Pecol dei Lupi prima dell'autunno

Corsa contro il tempo per la copertura di Pecol dei Lupi a Cormons prima dell'autunno

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Corsa contro il tempo per la copertura di Pecol dei Lupi a Cormons prima dell'autunno

Di Redazione • Pubblicato il 16 Lug 2021
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Nuovo sopralluogo del commissario Palumbo. Scontro tra comitato e Regione sul decreto che prevede conferimenti in discarica.

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Procede a pieno ritmo la bonifica e messa in sicurezza della discarica di Pecol dei Lupi a Cormons, ad opera del commissario giudiziario Luigi Palumbo e dei suoi tecnici. Dopo aver prosciugato il laghetto che si era formato sul fondo del lotto 2 (nella foto), ieri il commissario straordinario ha fatto un sopralluogo assieme ai tecnici dell'Arpa, per capire come procedere con l'estirpazione degli arbusti che sono cresciuti nella discarica a cielo aperto. La speranza è che questi non abbiano rovinato il telo di impermeabilizzazione lungo i fianchi: "Questo è un chiaro segno dell'incuria in cui è stata lasciata la discarica negli ultimi dieci anni" denuncia in una nota il comitato contro la ripaertura del sito.

Ora, il passo successivo sarà la posa di una copertura provvisoria nell'area. A tal riguardo, Palumbo ha già presentato un progetto alla Regione. "La copertura provvisoria - prosegue la nota - è assolutamente necessaria prima delle piogge autunnali per evitare di continuare a prelevare acqua piovana come fosse percolato con costi esorbitanti per la collettività e tale copertura è, tra l'altro, prevista dalla normativa vigente. La copertura provvisoria, composta da uno strato impermeabile e da uno strato geo-sintetico drenante, potrà eventualmente essere utilizzato in seguito per la copertura finale". Dal canto suo, il commissario ha assicurato che farà tutto il possibile per trovare le migliori soluzioni tecnico-economiche.

L'obiettivo, da portare avanti con l'autorizzazione del giudice per le indagini preliminari e nei termini che la Regione vorrà fissare, rimane mettere in sicurezza il sito e in risalto eventuali responsabilità, con quantificazione dei costi a carico dell'erario, provocate da comportamenti anche omissivi dei soggetti preposti alla gestione della discarica. Nel frattempo, Trieste "continua a insistere perché venga portato avanti il decreto del 2009 - denuncia il comitato -. Ricordiamo che tale decreto prevede il conferimento di rifiuti esterni. Non capiamo perché tanta insistenza per un decreto che ha dodici anni e che difficilmente potrà essere applicato, proprio adesso che la discarica è posta sotto sequestro ed è commissariata".

"Per ben due volte infatti - rimarca il gruppo ambientalista - nel 2013 e nel 2020, la Regione ha dato parere negativo a progetti di conferimento di rifiuti esterni presentati da Isa, a causa della presenza del sito inquinato e della presenza di uno strato impermeabile sottostante non a norma e per il rischio potenziale di inquinare la falda. Esistono alternative meno impattanti per la chiusura definitiva (una di esse pre-approvata dalla stessa Regione) e siamo convinti che il commissario le valuterà attentamente assieme ai suoi tecnici e a tutti i portatori di interesse”.

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