Consiglio unito contro la nuova tangenziale a Cervignano, il Comitato Obiz festeggia ma non molla

Partita oggi la raccolta firme cartacea sotto il municipio. Arriva il no di tutti i consiglieri all'opera di Fvg Strade.

Era attesa per ieri sera la decisione del consiglio comunale di Cervignano sul progetto di Fvg Strade sula nuova strada di collegamento con Grado, dal valore di 8 milioni di euro. Un progetto aspramente contestato dal Comitato Obiz, nato per difendere l'omonimo borgo rurale dalla creazione dell'arteria che dovrebbe passare proprio per di lì, tanto da raccogliere 500 adesioni alla petizione online per la tutela del territorio. Da oggi e per tutti i sabati di febbraio, inoltre, sarà possibile firmare anche i moduli cartacei, che hanno maggiore valenza legale, sotto il loggiato del municipio, in piazza Indipendenza (nella foto).

Ieri, quindi, è arrivato il no unanime alla proposta. ”Abbiamo appreso la notizia oggi attorno alle 13 - spiega il presidente del gruppo, Antonio Rossetti -, stavamo chiudendo il banchetto dopo una mattinata passata a raccogliere le firme. Per ora non abbiamo avuto nessun confronto con l'amministrazione locale ma, certamente, l'esito del voto è il risultato del nostro lavoro. Nessuno, prima, si era attivato sul tema e ha fatto conoscere ai cittadini il valore di questo luogo". Rivendica, quindi, l'opera di sensibilizzazione, tanto da aver lanciato l'idea di creare un parco archeologico nell'area, certi che questa ospiti ancora importanti testimonianze dell'epoca romana.

Un parco archeologico nascosto tra i vigneti, la nuova idea per salvare l'Obiz di Cervignano

Dopo questo risultato, quindi, proseguirà la raccolta firme? "Bella domanda, il progetto del parco archeologico è una bella idea. Ci confronteremo all'interno del direttivo per discuterne". Forti anche del fatto che la loro azione "non è stata contro la tangenziale ma per tutelare l'area, anche se alla fine il risultato è lo stesso. Dato che il consiglio ha votato contro il progetto, ora vorremmo che nella prossima seduta voti una delibera a tutela” dell’Obiz, magari con una modica al Piano regolatore. “Da questo punto di vista, una prospettiva di continuità c’è ancora. Qui si trova una villa del Cinquecento e vigneti del Refosco che vanno difesi”.

Già prima del voto in assemblea, Rossetti ha contattato la Regione e il sindaco Gianluigi Savino. Se dalla prima “non ho ricevuto risposta”, il secondo “mi ha detto che non era il caso di vederci, perché dovevano valutare ancora il tutto e non mi ha più richiamato. L’unico che ci ha accolto è stato il sindaco di Terzo di Aquileia, Giosualdo Quaini, anche lui non ancora a conoscenza del progetto. Ma non era negativo nei nostri confronti”. L’accoglimento delle loro istanze è arrivata quasi a sorpresa, quindi, anche perché lo stesso comitato è memore di altri interventi sul Cervignanese: “Il 60% è urbanizzato, con un incrocio di cemento e ferro come pochi altri”.

Solo oggi, sono stati in 110 a sottoscrivere la petizione cartacea. Il progetto era stato inviato da Fvg Strade al Comune già a dicembre, ma un’idea simile era già nata nei decenni passati. L’opera, infatti, rientrava nell’opera più ampia degli anni Sessanta della valorizzazione dell’Aussa-Corno. Parte di via Caiù doveva rientrare in un’area industriale, mai decollata, ma nel 1978 l’allora amministrazione comunale propose una bretella che abbracciasse la parte ovest di Cervignano, fino ad arrivare a Terzo. Il tutto venne realizzato a inizio 2000 e la Regione voleva quindi proseguire in questa direzione. Ora torna tutto in discussione.

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