L'assessore no green pass di Monfalcone accusa: «Io discriminato»

L'assessore no green pass di Monfalcone accusa: «Io discriminato»

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L'assessore no green pass di Monfalcone accusa: «Io discriminato»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 20 Gen 2022
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L'esponente della giunta contro la misura, Roberti: «Dalla crisi non si esce da soli».

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La sua assenza è stata annunciata da lui stesso, mettendo nero su bianco quello che già era nell’aria. L’assessore comunale alla sicurezza di Monfalcone, Massimo Asquini (nella foto), non ha preso parte alla festa regionale della polizia di questa mattina. Una decisione presa perché sprovvisto del super green pass, necessario per poter entrare a teatro, dove sono state consegnate le onorificenze a un’ottantina di agenti. “Ci tenevo a essere presente - spiega l'esponente della giunta - ma non ho potuto farlo e ho fatto una lettera ‘di scuse’ per spiegare il perché”.

“Purtroppo quest’anno - si legge nella missiva - non potrò essere presente alla celebrazione di questa ricorrenza a causa delle discriminanti norme in vigore che non mi consentono di entrare in un teatro pubblico causa mancanza di super green pass. Impedimento che mi viene imposto nonostante io sia ‘sano’ ed in possesso di tampone negativo, costantemente aggiornato. Sostanzialmente sia più sicuro io di non contagiare di molte altre persone ed autorità che saranno presenti con green pass, ma non sicure, come il sottoscritto, che si controlla con i tamponi ogni due giorni”.

Per l’assessore, inoltre, la decisione non cambierà nulla all’interno della giunta. “So che anche il sindaco è contro il green pass per lavorare - rimarca - così come io lo sono contro l’obbligo vaccinale. Non credo ci saranno ripercussioni, altri colleghi la pensano come me. Io sono per il libero pensiero e se uno vuole si vaccina, altrimenti no. Non ci devono essere imposizioni”. Asquini evidenzia poi che “non pretendevo di entrare dentro a teatro privo di qualsiasi certificazione che attesti la mia salute. Io mi considero sano e sicuro”. Respinge invece le accuse di essere un no vax.

“Non sono contro i vaccini - commenta - ero in polizia e già dagli anni Ottanta ho iniziato a fare tutti i vaccini possibili. In questo periodo, inoltre, ne sto facendo uno mensile contro le punture di imenotteri, perché due anni sono stato punto e per poco non ci lasciavo le penne. Sono invece contrario a questa sperimentazione, non è ancora un vaccino sicuro”. Guardando proprio alle tensioni sociali nate in questo senso, l’assessore regionale alla sicurezza Pierpaolo Roberti ha replicato che “abbiamo tutti una responsabilità collettiva come comunità di uscire insieme da una crisi”.

Situazione, questa, "dalla quale non si esce da soli e ognuno seguendo il proprio pensiero, vero o strampalato che sia. Chi ricopre ruoli istituzionali ha quel compito di maggiore responsabilità nel dare un indirizzo, essere guida e stemperare le tensioni sociali”. La lettera di Asquini prosegue quindi con "la mia solidarietà a tutto il personale della polizia locale, delle forze dell’ordine e dei lavoratori che sono stati sospesi e non percepiranno un centesimo dello stipendio. Sono anche vicino e solidale con le tante persone e lavoratori che sono stati costretti con vile ricatto da parte dello Stato a vaccinarsi per poter contribuire alla sussistenza della propria famiglia".

"Ci sono persone, e tante, che forzatamente per pagare il mutuo, l’affitto, la scuola dei figli, le cure etc… e per percepire lo stipendio hanno dovuto vaccinarsi pur contro voglia, ma con la violenza di questa normativa. Mi rivolgo a voi, agenti, grazie per il vostro operato e vogliate scusarmi se quest’anno non sono con voi fisicamente ma sempre vicino... Purtroppo questa mia scelta è imposta e non certo voluta".

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