Centro turistico del Collio aperto ai giovani, l'idea prende forma a Capriva

Centro turistico del Collio aperto ai giovani, l'idea prende forma a Capriva

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Centro turistico del Collio aperto ai giovani, l'idea prende forma a Capriva

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 07 Nov 2023
Copertina per Centro turistico del Collio aperto ai giovani, l'idea prende forma a Capriva

La proposta del gruppo di minoranza Capriva3.0 per creare un luogo di aggregazione, Sergon: affitto calmierato per rilanciare il commercio in paese.

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Capriva studia uno spazio da mettere al servizio dei giovani, all’interno del futuro Centro informazioni dedicato al Collio-Brda. Nei giorni scorsi, il gruppo in consiglio comunale di Capriva3.0 ha infatti presentato una mozione per impegnare il sindaco e la giunta “a voler individuare un locale al fine di favorire occasioni d’incontro per la comunità”, proponendo che questo sia inserito nell’allargamento del municipio con il desk dedicato al percorso dell’area transfrontaliera come Patrimonio Unesco.

La capogruppo Rossella Dosso, che ha illustrato il documento, si è richiamata in particolare ad un’esperienza analoga attuata nel comune in Carnia di Sutrio, denominata “salotto paese”, che ha avuto un ottimo riscontro da parte degli abitanti che ne usufruiscono del servizio in maniera autogestita. Il sindaco Daniele Sergon, che peraltro ne aveva anticipato la declinazione sociale ed aggregativa degli spazi di prossima realizzazione finanziati dalla Regione, ha fatto propria la mozione, votata all’unanimità dall’Aula.

“È una richiesta condivisa in queste settimane prima del consiglio comunale - ha spiegato il primo cittadino -, ed è quello che abbiamo sempre detto come Consiglio comunale. La Regione ha finanziato con un milione di euro la realizzazione del Centro di promozione turistica, nel quale nascerà un’enoteca comunale, e la costruzione della copertura all’arena esterna del centro civico. Il Centro avrà anche una valenza comunale, oltre che per il turismo, e sarà un punto di riferimento per l’intera comunità locale”.

Sergon ricorda che l’idea di una struttura simile era nata già cinque anni fa, “ma non pensavo sarebbe servita perché qualche realtà sarebbe nel frattempo nata in paese. Invece, in un periodo in cui molte attività chiudono, abbiamo capito l’importanza di tutto ciò”. L’obiettivo del Comune, quindi, è quello di affidare a un soggetto terzo - con un affitto calmierato - la gestione di questo futuro spazio, che potrà diventare luogo di aggregazione e non solo commerciale. Il tutto per contrastare la desertificazione commerciale e sociale.

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