Caso Fiscatech, le dem Vito e Mauri: «Il Comune intervenga subito. Serve un tavolo in Regione per salvare i posti di lavoro»

Caso Fiscatech, le dem Vito e Mauri: «Il Comune intervenga subito. Serve un tavolo in Regione per salvare i posti di lavoro»

IL COMMENTO

Caso Fiscatech, le dem Vito e Mauri: «Il Comune intervenga subito. Serve un tavolo in Regione per salvare i posti di lavoro»

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 14 Nov 2025
Copertina per Caso Fiscatech, le dem Vito e Mauri: «Il Comune intervenga subito. Serve un tavolo in Regione per salvare i posti di lavoro»

La segretaria provinciale del Pd e la consigliera comunale di Cormons Patrizia Mauri chiedono un’azione immediata dell’amministrazione comunale per portare l’azienda a un confronto regionale con proprietà e sindacati. Restano in bilico i cinquanta lavoratori dopo l’annuncio della chiusura.

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La crisi della Fiscatech di Cormons, pronta a chiudere il sito produttivo lasciando senza lavoro cinquanta dipendenti, continua a scuotere il territorio isontino e ad alimentare richieste di intervento istituzionale. Dopo ore di incertezza e preoccupazione, arrivano le parole della segretaria provinciale del Pd isontino Sara Vito e della consigliera comunale di Cormons Patrizia Mauri, che chiedono una mobilitazione immediata per tentare di invertire la rotta.

«Serve l’impegno immediato del Comune di Cormons per accompagnare la Fiscatech a un tavolo in Regione, da aprire con la proprietà e le rappresentanze sindacali e di categoria», dichiarano Vito e Mauri, sottolineando come l’annuncio della chiusura «sia un brutto colpo per il territorio». Le due esponenti dem chiedono di attivare «tutte le strade possibili», a partire dalla ricerca di investitori che potrebbero subentrare, e annunciano la presentazione di una mozione in Consiglio comunale per impegnare sindaco e giunta «a muoversi nei modi più utili e opportuni».
«In momenti come questo – spiegano – serve unità tra tutte le forze politiche e determinazione istituzionale: bisogna fare tutto il possibile per evitare o attenuare il disimpegno della proprietà attuale».

Le parole di Vito e Mauri arrivano in un contesto che negli ultimi giorni ha assunto tinte sempre più drammatiche. La decisione della Fiscatech, attiva nella produzione di articoli tecnici in tessuto non tessuto per cosmetica, automotive, edilizia e pelletteria, sarebbe maturata dopo anni di bilanci negativi. A pesare in maniera determinante è stato il crollo degli ordini da parte di un singolo cliente, che da solo copriva circa il 35% del fatturato. Un colpo da cui l’azienda, già provata da un mercato in forte contrazione, non è riuscita a riprendersi.

Il paradosso, ricordato anche dai lavoratori, è che la chiusura arriva poco più di un anno e mezzo dopo il trasferimento delle attività da Vigevano a Cormons. Una scelta che allora sembrava preludere a un rilancio, sostenuto anche da nuovi investimenti e dall’assorbimento di personale proveniente dalla sede lombarda. Un progetto che, nel giro di pochi mesi, si è scontrato con una realtà economica più fragile del previsto.

Nei giorni scorsi, i dipendenti hanno organizzato uno sciopero per l’intera durata del turno, manifestando la loro forte preoccupazione per il futuro. Le sigle sindacali, da parte loro, si stanno muovendo per garantire tutti gli ammortizzatori sociali disponibili e per cercare margini di intervento negli incontri fissati in sede di Confindustria.

In questo clima di incertezza, l’appello di Vito e Mauri punta a evitare che la vicenda si chiuda senza tentativi ulteriori di mediazione. La priorità, quindi, è difendere i lavoratori e le loro famiglie e per questo la richiesta è quella di un impegno corale e immediato. Un messaggio chiaro, che invita le istituzioni a intervenire prima che l’ennesima crisi industriale lasci un nuovo vuoto difficilmente colmabile nel tessuto economico dell’Isontino.

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