il cantiere
Camere, palestra e museo: gli spazi recuperati di Palazzo Paternolli a Gorizia
L'inaugurazione attesa a luglio, prosegue il lavoro all'interno. Saranno accolti fino a 60 studenti, nel mirino anche l'ex asilo San Giuseppe a San Rocco.
La sua facciata è stata ormai svelata dopo il restauro completato e ora, a Gorizia, prende forma anche l’interno di Palazzo Paternolli. Questa mattina, i tecnici e l’imprenditore Roberto Visconti hanno accolto istituzioni e media per presentare lo stato dei lavori sullo storico edificio di piazza della Vittoria, dove sorgerà un nuovo studentato capace di accogliere fino a 60 ragazzi. Insieme a ciò, all’ultimo piano verrà riaperta anche la soffitta dove studiava Carlo Michelstaedter, futuro museo proprio sul filosofo.
Il progetto è stato portato avanti in questi ultimi anni dal Gruppo Visconti, con un investimento da 4,5 milioni di euro con inclusa l’acquisizione dell’immobile. «L’apertura sarà a fine luglio con il taglio nastro - ha preannunciato l’imprenditore - ora dobbiamo porre solo pavimenti, sanitari, controsoffitti e arredi». Una volta ultimato, questo edificio sarà a disposizione degli iscritti dei corsi di laurea presenti in città ma anche nella gemella d’oltreconfine: «A breve avrò un incontro con il sindaco e rettore di Nova Gorica».
Come spiegato dallo stesso Visconti, ci sarebbe una richiesta di 300 posti letto solo dalla Slovenia per gli studenti, che al momento non trova ancora risposta. Visti questi numeri, nel mirino di Futura grandi lavori - azienda controllata sempre da Visconti - ci sono anche altri stabili nei pressi del centro, come l’ex asilo San Giuseppe di San Rocco. Attualmente di proprietà dell’Arcidiocesi, l’investitore si è detto fiducioso della buona riuscita della trattativa, destinandolo non solo a casa dello studente ma anche per turisti.
Nel frattempo, c’è il cantiere di piazza Vittoria da concludere, riaprendo il palazzo dopo decenni di inutilizzo. Nel suo passato, oltre alla storica tipografia di Paternolli al piano terra, ci sono stati alloggi e uffici di un ente pubblico tra gli anni Settanta e Ottanta. Una delle ultime attività qui presenti è stata una drogheria, chiusa ormai circa una decina d’anni fa. Come illustrato dall’architetto Elisa Trani, che ha lavorato sul restauro, verranno lasciate almeno le tracce delle decorazioni più conservate all’interno dell’edificio.
Insieme alle camere per studenti - singole e doppie - saranno messe a disposizione degli inquilini anche una palestra e una sala studio, le cui vetrate daranno direttamente sulla piazza. «È stato anche ricavato lo spazio per una scala d’emergenza, con uscita su via Bombi, mentre quella storica non è stata toccata» ha rilevato il progettista e direttore dei lavori, Stefano Antonelli. Attualmente, gli spazi interni sono dominati dal bianco vuoto e dalla luce che passa attraverso le finestre ampie, che mostrano il tran tran cittadino.
Come detto, l’ultima piano sarà destinato alla vita del giovane filosofo: «Abbiamo un accordo con il Comune per la condivisione dello spazio museale» così Visconti. Per accedervi, è ancora necessario passare attraverso i ponteggi, bagnati dalla pioggia di queste ore, ma a breve è atteso il completamento del collegamento che permetterà a tutti di visitare la zona. L’intero iter progettuale e la sua realizzazione sono stati seguiti dalla Sovrintendenza, complice il grafito riconducibile proprio a Michelstaedter, scoperto a suo tempo dagli studi di Chiara Pradella.
Questo verrà protetto da una teca di vetro, sotto il quale si potranno intravedere i dettagli di un frate, ritratto a mezzo busto, con la pipa in bocca (elemento che sarebbe stato aggiunto in un secondo momento). Insieme a questo reperto, saranno collocati dei totem multimediali dove poter scoprire le opere dell’autore, scansionate dagli archivi nella Biblioteca Isontina. Apprezzamento per il lavoro portato avanti è stato espresso dall’assessore regionale alla cultura, Mario Anzil, presente questa mattina con l’omologa all’Istruzione, Alessia Rosolen.
«L'idea vincente - ha rilevato Anzil - è quella di una moderna agorà, un luogo di socialità e di riflessione, dove ci si confronta e si elaborano idee proiettate verso una visione del futuro. Il recupero di questo edificio diventa, inoltre, una risorsa molto preziosa nell'ottica di G0!2025 e degli anni che seguiranno». Per Rosolen, «è stata un'ottima idea destinare questa sede centralissima agli studenti, con la generosa intuizione di mettere a disposizione servizi che rendono il territorio goriziano ancora più attrattivo».
In ogni caso, però, al momento non c’è ancora un accordo con l’Ardis per riservare dei posti letto convenzionati. «Per ora non ne abbiamo esigenza - così il direttore dell’Agenzia regionale, Pierpaolo Olla - siamo coperti con Palazzo de Bassa, che ha 90 posti letto e c’è ancora qualche unità disponibile». Tornando al futuro museo su Michelstaedter, l’assessore alla cultura di Gorizia, Fabrizio Oreti, ha commentato che «sarà utile organizzare delle collaborazioni a tre tra Comune, biblioteca e Soffitta di Palazzo Paternolli».
Foto Giulia Cernic
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.