la protesta
Biblioteca Isontina a rischio paralisi, 14 dipendenti con il nuovo direttore

L'incontro tra sindacati e reggente Polo, dito puntato verso Regione e sindaco Ziberna.
Si è tenuto oggi, davanti alla Biblioteca statale Isontina di Gorizia, l’appello di Cgil, Cisl, Uil e Confsal Unsa. Il nuovo direttore dell'ente, Luca Caburlotto, si insedierà nel suo nuovo ruolo dal 6 maggio: è però una soluzione temporanea, essendo egli un reggente ad interim, che non risolve il problema ma lo posticipa. “La cosa più importante - interviene Enrico Acanfora, segretario regionale di Confsal - è che manca il personale: da luglio mancherà l’ultimo superstite bibliotecario, dal primo maggio andrà in pensione il direttore e l’unico funzionario amministrativo, e rimarranno 14 dipendenti a servizio del nuovo direttore”.
Sarebbero 25 le unità previste per il funzionamento dell’apparato bibliotecario. "Spero - prosegue - che non sia direttore di sé stesso, mancando le figure principali, bibliotecario e funzionario amministrativo". Ricorda inoltre che sono stati assunti, il mese scorso, sette funzionari amministrativi sparsi per tutti gli uffici della cultura della regione, assegnati tra Archivi di Stato, Parco del Castello di Miramare e Soprintendenza Archeologica ma nessuno alla biblioteca di Gorizia. Fatto che sarebbe "la dimostrazione del disinteresse dimostrato dal ministero della Cultura in questa vicenda".
“È scandaloso che, a tre mesi da un’avvertenza, il ministero non si sia fatto sentire per niente: è questa una mancanza di rispetto nei confronti di Cigl, Cisl, Uil e Confsal Unsa: un silenzio assordante. Poi vediamo il ministro Franceschini che va per le televisioni a farsi passerella, a proclamare capitale della cultura altre città d’Italia, senza sapere che nel 2025 Gorizia sarà Capitale della cultura con Nova Gorica, con il rischio che l'Isontina sia un istituto della cultura di secondo piano”, il rancore dietro alle parole di Acanfora. Un altro dito puntato è contro la Regione: era stato chiesto più di venti giorni fa un incontro.
Trieste, però, viene definita “latitante” e non si è fatta sentire. Le sigle esprimono il rammarico nel "non intervento del sindaco di Gorizia", che speravano si facesse promotore di un tavolo di discussione con Regione e ministero “ma a parte qualche foto sul giornale, non è stato fatto nulla”. È continuato l’appello ai politici, a non fermarsi allo scrivere sui giornali senza poi agire, ma sentire i sindacati, che da mesi si occupano della questione. “Fino a quando non vediamo con dati certi che il personale venga assegnato alla Biblioteca, noi continuiamo la battaglia".
"Apprezziamo la politica - conclude Acanfora -, ma che non si venga a dire che è grazie ai loro interventi si sia risolto il problema. È troppo facile salire su carro dei vincitori, per sfruttarlo per la campagna elettorale. Al di là della propaganda, vogliamo vedere i fatti concreti”. Oggi, peraltro, gli stessi rappresentanti dei lavoratori si sono incontrati con l'ancora reggente Angela Polo, per chiedere delucidazioni sulla situazione personale. La dirigente andrà in pensione a inizio maggio e le subentrerà Caburlotto, attuale soprintendente archivistico del Friuli Venezia Giulia.
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