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Bar chiusi durante la parata del folklore, protesta in centro a Gorizia

La protesta dei locali tra corso Verdi e via Petrarca contro l'ordine di togliere i tavolini esterni, chiusi fin dalla mattinata di ieri e durante la festa.
Caffetterie del corso Verdi chiuse per protesta, contro la decisione presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Gorizia di dislocare i tavolini all’interno dei locali, in occasione della 56.ma parata folkloristica. Evento che ieri ha visto sfilare tutti i gruppi attraverso le vie cittadine. Partendo alle ore 17 dal Parco della Rimembranza, i partecipanti hanno sfilato lungo corso Italia per raggiungere il centro, attraversando così corso Verdi e via Petrarca per confluire infine in piazza Battisti, dove si è tenuta la cerimonia conclusiva.
Una festa dei popoli non priva di scintille e polemiche da parte di alcuni titolari delle caffetterie del corso, dove solitamente si tengono i tavolini e divanetti in strada. Per motivi di sicurezza, tuttavia, il Comitato ha chiesto ai gestori di non esporre i tavolini all’aperto fin dalla mattina, nonostante il clou della parata sia previsto nel tardo pomeriggio. In segno di protesta contro la disposizione, alcuni baristi hanno deciso di tenere chiusi i locali per l’intera giornata, tra cui il Class Café e Galleria Cafè.
"La polizia locale ci aveva chiesto di togliere sedie e tavoli anche l'anno scorso - commenta il titolare del primo esercizio, Roberto Carcangiu - ma solo dal primo pomeriggio. Questa volta invece già dalla mattina, è inaccettabile, così non possiamo lavorare". C'è però chi non è d'accordo con la decisione dei commercianti: “È l’atteggiamento di chi si lamenta sempre. Secondo me, è una decisione che gli si rivolterà contro”, commenta il titolare del bar Al mercato, Marino Vida. “Non è una decisione che ho preso io”, replica l’assessore alla viabilità e polizia locale, Francesco Del Sordi.
Il quale ribadisce come la decisione sia stata presa “come ogni anno” dal Comitato provinciale, l’organo consultivo del quale fanno parte il questore, il comandante dei carabinieri e il comandante del gruppo di guardia di finanza e non da ultimo il sindaco Ziberna, “chiamato a collaborare negli ambiti di competenza dell’ente locale”. Sono rimasti invece aperti i locali che hanno la fortuna di tenere i tavolini sullo spazio del marciapiede, come ad esempio il bar Torino su corso Italia. Ci sono poi altri esercenti fuori dal circuito della parata e dunque non interessati dall’ordinanza emanata, che tuttavia hanno preferito tenere chiuso.
È il caso dello stesso Marino Vida, che ha il problema della mancanza di servizi, correlato alla chiusura festiva del mercato. L’esercente ricorda come negli anni passati avesse sempre tenuto aperto il suo locale. “Una volta la parata finiva in piazza Vittoria, era una grande occasione anche per gli esercenti della piazza, con la cornice del castello. Adesso anche il mio locale è fuori dal giro della parata, e non vale la pena tenerlo aperto, quando ci lavoro già sei giorni a settimana. Potrei aprire dalle 14 alle 18, ma dovrei comunque fare le pulizie, è un discorso economico".
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