Gli artificieri in campo per disinnescare le bombe, tre squadre in Transalpina

Gli artificieri in campo per disinnescare le bombe, tre squadre in Transalpina

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Gli artificieri in campo per disinnescare le bombe, tre squadre in Transalpina

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 17 Mar 2024
Copertina per Gli artificieri in campo per disinnescare le bombe, tre squadre in Transalpina

Avviata la macchina per rimuovere i tre ordigni, la più instabile sarà fatta brillare. Una decina di persone di Montesanto portate in Rsa e Culot.

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È ormai entrato nel vivo il secondo ‘bomba day’ nell’area della Transalpina nell'arco di pochi mesi, sul confine tra Gorizia e Nova Gorica. Questa mattina è partita la macchina per mettere in sicurezza i tre ordigni ritrovati nei pressi della linea ferroviaria, che rimarrà chiusa fino al termine delle operazioni. L’ultimo convoglio è partito alle 7.35, mentre le squadre degli artificieri sloveni erano già arrivati sul posto per le ultime verifiche tecniche e le operazioni di evacuazione stavano già procedendo su entrambi i versanti.

A illustrare ai media presenti le operazioni in programma è stato Darko Zonijč, a capo dell’Unità per la protezione dagli ordini inesplosi. I primi interventi riguarderanno i due ordigni più pesanti, che saranno collocate nella buche scavate. Quindi si passerà a quella più danneggiata e fortunatamente più piccola, di circa 100 chili, il cui stato non permetterà di asportarla come le altre. Questa sarà fatta brillare sul posto, con un’operazione che richiederà un’ora e mezza, dopo essere stata asportata con una gru dall’attuale posizione.

Dove si trova attualmente, coperta da un tendone, è troppo vicina ai cavi dell’alta tensione. Per questo, sarà postata di qualche metro in un fossato riempito da balle di fieno. Quindi sarà collocata una copertura con assi di legno, prima di attivare i detonatori. La gettata dell’esplosione è calcolata tra i 20 e 30 metri di distanza, cercando così di evitare danni a beni e aree. Dopo il brillamento, dovrà passare mezz’ora prima di procedere con la rimozione dei resti. Le altre due bombe saranno invece portate al poligono di Pivka.

Laggiù, gli artificieri potranno disinnescarle nei prossimi giorni, così come avvenuto con la bomba dello scorso luglio. « L’obiettivo è che non ci sia alcun tipo di evento imprevisto» ha spiegato Zonijč. A condurre le operazioni saranno tre squadre con elementi giovani ed esperti, anche con personale italiano. Chiusi i valichi a Salcano e via del San Gabriele, così come la ciclabile sul confine. Prima dell’avvio dell’operazione, sono arrivati sul posto anche i sindaci delle due città, Samo Turel e Rodolfo Ziberna, insieme all’assessore goriziano alla Protezione civile, Francesco Del Sordi.

Da entrambi i primi cittadini è arrivato il grazie al personale impegnato già dalle scorse settimane, attivando una cinquantina di figure solo sul versante italiano tra Protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine e tecnici. «Già lo scorso anno tutto è andato alla perfezione - ha commentato Ziberna - e anche questa è la dimostrazione che, in caso d’urgenza, le due amministrazioni riescono a dialogare in modo immediato ed efficace». Sono 1.085 le persone evacuate nell’area di Montesanto, di cui una decina trasferite in Rsa e casa di riposo Culot.

Oltre 2.300, invece, quelle che hanno dovuto lasciare la propria abitazione a Nova Gorica. Nella cittadina slovena, è stato messo a disposizione il municipio per accogliere gli sfollati, mentre a Gorizia la sede della Polizia locale. Al momento, nessuno ha scelto di recarsi in quest’ultima, preferendo trasferirsi altrove per qualche ora. Alle 10, comunque, suonerà la sirena che sarà ufficialmente il via all’operazione di bonifica, monitorata in tempo reale sia dalla Prefettura di Gorizia che dal comando dei gasilci in Slovenia.

La speranza è che questo sia l’ultimo appuntamento di questo tipo, ma gli archivi indicano che su quest’area caddero circa 600 bombe d’aereo durante la Seconda guerra mondiale. «Gli esperti ci dicono che, statisticamente, il 10% non esplode quando arrivano a terra» ha spiegato Turel. In ogni caso, al momento il cantiere per rinnovare l’area della stazione - sia i binari che il piazzale e il viale adiacente - non hanno subito ritardi. Proseguendo con i lavori, gli artificieri sonderanno l’area mano a mano che saranno rimossi altri metalli.

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