il caso
Anpi, il convegno a Gorizia sul confine orientale fa scoppiare la polemica

Domani l'appuntamento al Kinemax, polemica sugli ospiti presenti. Anpi: «Nessuno nega le foibe».
L’avvicinarsi della Giornata del ricordo porta con sé anche quest’anno una lunga scia di polemiche. In particolare, ha suscitato reazioni contrastanti l’appuntamento organizzato a Gorizia per domani, sabato 5 febbraio, presso il Kinemax dall’Anpi nazionale e l'associazione dei partigiani sloveni Zzb-Nob per parlare della relazione della Commissione mista storico-culturale italo-slovena su quanto accaduto lungo il confine orientale tra la Seconda guerra mondiale e gli anni successivi. Un’analisi avviata nel 1993 dai ministri degli Esteri dei due Paesi.
Il documento finale, però, è rimasto a lungo chiuso in un cassetto, fino al 2001 quando la Farnesina lo rese noto ma senza grandi echi mediatici. A partire dalle 15, quindi, storici di entrambe le nazionalità dialogheranno su quanto emerse da quello studio, che avrebbe dovuto essere la base per una condivisione della storia comune tra i due popoli. Saranno presenti due componenti di quel gruppo, Nevenka Troha e Fulvio Salimbeni, con l’obiettivo di dare un contesto anche alle pagine drammatiche delle foibe e dell’esodo, nonché la violenza fascista in Jugoslavia.
"Parleremo anche del Giorno del ricordo - spiega la presidente dell’Anpi di Gorizia, Anna Di Gianantonio - ma è un qualcosa di montato ad arte. Nessuno nega la questione delle foibe e dell’esodo, sono concetti ripresi più volte anche dalla nostra associazione e sappiamo cos’è stato quel periodo. Ma ribadiamo il concetto che quei fatti devono essere inseriti nel contesto di una guerra drammatica, scatenata dall’Italia e costata 2 milioni di morti”. La presidente punta quindi il dito contro chi vede nella ricorrenza “un modo per parlare di pulizia etnica e genocidi”.
“Sono cose non vere” rimarca Di Gianantonio. Tra i diversi ospiti che interverranno, diverse critiche sono piovute sul nome dello storico Eric Gobetti, autore del saggio “E allora le foibe?”, che ha ricevuto aspre contestazioni dal Comitato 10 febbraio. Insieme a lui, ci saranno anche il presidente nazionale di Anpi, Gianfranco Pagliarulo, e l’omologo della Zzb-Nob, Marijan Krizman, insieme al docente universitario Gorazd Bajc. Prima dell'iniziativa, alle ore 14, le delegazioni delle si incontreranno in piazza Transalpina per deporre un mazzo di fiori e stringersi la mano.
L’evento ha quindi scatenato la polemica, soprattutto nel centrodestra. Da Forza Italia, il capogruppo Fabio Gentile si dice stupito “di come l’associazione dei partigiani, che dovrebbe essere sempre pronta ad allertare la popolazione in caso di imminente pericolo fascista, che per due volte ha sostenuto che dovevo essere processato per atti contrati alla legge Scelba -sempre risultati privi di alcun fondamento- continui a perdere il suo prezioso tempo a giustificare il massacro di migliaia di italiani e dei tanti goriziani ancora senza una tomba dove posare un fiore”.
Foto di archivio
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