Slovenia, siccità e guerra fanno impennare il costo del grano

Approvati aiuti per 43mila aziende, l'impennata dei costi e la crisi alimentare.

Oltre alla siccità, a mettere in difficoltà l’agricoltura occidentale in questa estate torrida è anche il conflitto in Ucraina. Lo testimonia l’Istituto agrario della Slovenia, rilevando che il costo della produzione di grano è aumentato da 578 euro/ettaro nel 2021 a 937 euro/ettaro, secondo i dati provvisori per il 2022. Tassi simili si registrano anche per altre colture, causati dall'aumento dei prezzi dei fertilizzanti che, dopo i rincari a fine anno scorso, sono aumentati ulteriormente negli ultimi mesi.

Per questo, il ministero delle Politiche agricole di Lubiana ha stimato che circa 43mila aziende agricole potranno beneficiare del sostegno derivante dal progetto di compensazione finanziaria. Sono stati messi a disposizione 15 milioni di euro, con il decreto del governo pubblicato il 22 luglio riguardo ai prezzi elevati del materiale per la produzione agricola primaria. La lista di chi avrà diritto ai sostegni sarà reso noto a fine settembre. Nel frattempo, la ministra Irena Šinko è intervenuta alla Fiera intenzionale dell’agroalimentare.

L’evento, giunto alla 60esima edizione a Gornja Radgona, in Stiria, ha richiamato 1.750 operatori da 31 Paesi del mondo. Il Giappone è il partner di quest’anno. In apertura, è intervenuto anche il presidente della repubblica, Borut Pahor, evidenziando che crisi e sicurezza alimentare sono temi “ci accompagnano da anni, ma ci rendiamo conto della loro importanza ancora una volta e in aggiunta quando ci sono crisi ed eventi come la guerra in Ucraina. In questi momenti acquistano peso aggiuntivo le misure per l'approvvigionamento di materie prime”.

Focus anche su “la produzione locale, l'adattamento accelerato ai cambiamenti climatici e il risparmio e i comportamenti razionali in tutte le aree”. La kermesse, aperta ieri, rimarrà aperta fino al 25 agosto. Lubiana ha anche pubblicato le linee guida per richiedere supporto per le realtà agricole che hanno subito danni dalla carenza d’acqua, in particolare per le aziende che non riusciranno ad adempiere ai requisiti o agli obblighi delle misure di politica agricola che hanno dichiarato nella domanda collettiva per il 2022.

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