‘Tutto quello che non so… E che non sapevo’. Presentato a Borgnano il nuovo libro di Luca Iacolettig

‘Tutto quello che non so… E che non sapevo’. Presentato a Borgnano il nuovo libro di Luca Iacolettig.

LA PUBBLICAZIONE

‘Tutto quello che non so… E che non sapevo’. Presentato a Borgnano il nuovo libro di Luca Iacolettig.

Di Francesca Diviacchi • Pubblicato il 08 Set 2025
Copertina per ‘Tutto quello che non so… E che non sapevo’. Presentato a Borgnano il nuovo libro di Luca Iacolettig.

Dalla Svizzera al Monte Athos, lo scrittore - in arte Lukas - esplora temi universali come la felicità, l’amore e il senso dell’esistenza. L'invito a riflettere sulla propria vita con l’augurio che «alla fine della nostra esistenza possiamo dire di aver vissuto davvero».

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È stato presentato ieri a Borgnano “Tutto quello che non so… E che non sapevo”, il libro di Lukas, pseudonimo di Luca Iacolettig, 32 anni, originario proprio del paese. La serata, organizzata dall’associazione Judrio e inserita all’interno della rassegna Flux Judri, ha richiamato un pubblico numeroso e partecipe, composto anche da molti compaesani dell’autore. A dialogare con lui è stata Elena Gasparin, presidente dell’associazione Judrio, con la partecipazione dell’Assessore alla cultura del comune di Medea Alessandra Benvenuti, che si è congratulata per il progetto. Iacolettig, che oltre alla scrittura letteraria cura la rubrica settimanale “Idea di bellezza” proprio per Il Goriziano, in cui affronta molte tematiche che ritornano anche nel suo libro, ha sottolineato l’importanza della condivisione di pensieri e riflessioni come punto di partenza del suo percorso.

L’idea del libro nasce dai dialoghi con un amico, a cui Iacolettig dà il nome di Logistes – che in greco antico significa “pensatore” – con il quale ha condiviso riflessioni filosofiche ed esistenziali. Da questi confronti l’autore trae lo spunto per esplorare i grandi interrogativi della vita: il senso della felicità, il rapporto con gli altri e con la comunità, la ricerca di verità personale, il male, il valore della vita contrapposto a quello della morte, per poi arrivare al valore intramontabile dell’amore. Ogni capitolo è un invito a guardare oltre le apparenze e a cercare ciò che è veramente utile all’uomo.

“Tutto quello che non so” vuole essere un vero e proprio dialogo con il lettore: come viene scritto nell’introduzione, «sono delle semplici proposte fatte al lettore che deciderà in cuor suo se e come procedere con gli spunti offerti qui. Alla fine, uno capirà questo: se amare e vivere oppure se odiare e morire». Il volume intreccia riflessioni filosofiche ed esistenziali, seguendo il filo socratico del “so di non sapere”.

«Mi auguro che alla fine della nostra esistenza possiamo dire di aver davvero vissuto», ha detto l’autore, invitando a interrogarsi costantemente sulla verità di ciascuno. Le tematiche trattate nascono dalle esperienze personali dell’autore – il periodo in Svizzera e i recenti viaggi in Grecia e sul Monte Athos, che hanno segnato una svolta nel suo modo di vedere la vita – e offrono spunti per riflettere sulla vita, l’amore, il rancore e la costruzione della propria felicità.

Alla prima domanda di Elena Gasparin su come fosse nata l’idea del libro e se ci fosse stato un “prima e un dopo” nella sua vita, Iacolettig ha spiegato che ogni persona fa incontri che segnano profondamente, ad esempio con un’idea, uno sport o una persona. Per lui, un momento decisivo è stato durante il periodo trascorso in Grecia, in particolare durante la visita al Monte Athos, dove ha conosciuto un monaco ortodosso che gli ha mostrato il volto accogliente della Chiesa e della comunità, in cui tutti ti amano e ti accettano per quello che sei. «Lì è stato il mio cambiamento – ha raccontato – ho visto persone che mi volevano bene e mi accettavano com’ero. La prima parte della mia vita era un po’ sperimentale, ma non avevo trovato la mia felicità lì». Queste esperienze hanno segnato una svolta nel suo modo di vedere l’esistenza, stimolando una riflessione profonda sul senso della vita e sulla felicità e fornendo il materiale per le tematiche affrontate nel libro.

La serata è poi proseguita con ulteriori domande da parte di Elena Gasparin, che hanno permesso di approfondire il pensiero dell’autore su diversi temi. Iacolettig ha parlato del valore di una “vita vera”, che secondo lui si costruisce circondandosi di amici, famiglia e amore. Ha sottolineato l’importanza di gestire il rancore, definendolo come qualcosa che rende la vita molto più difficile, e ricordando come sull’Ara Pacis sia scritto che “l’odio genera morte e l’amore genera vita”. Per l’autore, l’amore rappresenta l’aspetto più importante della vita. «Dio è amore – ha spiegato – e sul Monte Athos ho capito perché i monaci mi hanno dato il loro amore. Noi siamo nati con un atto di amore». Queste riflessioni hanno offerto spunti per interrogarsi sulla propria vita, sulle relazioni e sulle scelte quotidiane. L’incontro si è animato anche grazie agli interventi del pubblico, che ha voluto condividere pensieri e domande legate ai temi trattati.

La serata si è conclusa con un gesto concreto di solidarietà da parte di Luca che ha deciso di devolvere le offerte raccolte dalla vendita del libro alla Caritas di Cormons, una realtà attiva con numerosi volontari che aiutano chi ha bisogno, contribuendo così a creare comunità. «Anche tu, come questo libro, sei riuscito a fare comunità. È l’obiettivo più bello e importante, non è scontato. Bisogna essere resilienti e credere in questo bell’obiettivo, dando il meglio di sé», ha terminato Elena Gasparin.

«Vi lascio con il pensiero di volerci sempre bene» con questo invito semplice ma significativo ha concluso la serata l’autore.

Il libro è disponibile su Amazon (clicca qui).

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