Sindaci schierati con il direttore di Isa su Pecol dei Lupi: «Tutti eravamo informati»

Sindaci schierati con il direttore di Isa sulla discarica di Pecol dei Lupi: «Tutti eravamo informati»

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Sindaci schierati con il direttore di Isa sulla discarica di Pecol dei Lupi: «Tutti eravamo informati»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 12 Apr 2021
Copertina per Sindaci schierati con il direttore di Isa sulla discarica di Pecol dei Lupi: «Tutti eravamo informati»

Romans d'Isonzo e Turriaco esprimono vicinanza a Giuliano Sponton, indagato dalla Procura: «La gestione del percolato andava garantita».

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Arriva una "presa di posizione umana e politica" da parte dei sindaci di Turriaco e Romans d'Isonzo, Enrico Bullian e Davide Furlan (quest'ultimo anche presidente dell'Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti), nei confronti del direttore generale di Isontina ambiente, Giuliano Sponton. Il dirigente è stato infatti coinvolto nelle indagini dei carabinieri sulla discarica di Pecol dei Lupi a Cormons e gli è stato contestato il reato di gestione illecita di rifiuti liquidi. Insieme a lui, sono rimasti coinvolti anche il direttore della Direzione centrale regionale difesa dell’ambiente, Dario Avon, e l'omologo del Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati della Regione, Flavio Gabrielcig.

I due primi cittadini sottolineano innanzitutto che, "da quando nella discarica non vengono conferiti più nuovi rifiuti nel 2011, si vive una situazione di stallo". Il sito, infatti, è riempito "per oltre il 90% della capacità complessiva ed ha quindi ancora spazio a disposizione, tuttavia non è ancora possibile una sua chiusura definitiva senza un intervento di riempimento del 'buco' ancora esistente. Non essendo ancora chiusa e definitivamente baulata, la discarica necessita pertanto di manutenzioni costanti, che incidono per circa mezzo milione di euro all’anno, che sostanzialmente consistono nella gestione del percolato che si autoproduce".

Bullian e Furlan non entrano "nel merito dell’indagine, se non per i risvolti pubblici che ha già assunto, e non conosciamo nel dettaglio i vari iter autorizzatori regionali che nello specifico stanno alla base dell’attività della società. Tuttavia possiamo affermare con sicurezza alcune questioni: la gestione del percolato andava garantita, altrimenti ci sarebbe stata la certezza di danni ambientali, con possibili ricadute sulla salute dei cittadini, in questo caso reali e non sbandierate come vuoto slogan". Esprimono quindi "tutta la nostra vicinanza al direttore di Isa la competenza, la dedizione e la serietà con cui ha sempre svolto il suo incarico e confidiamo possa chiudersi quanto prima questa annosa vicenda giudiziaria".

"Se il reato ipotizzato è quello di aver gestito il percolato - proseguono -, allora anche tutti gli amministratori dei comuni sono responsabili, dal momento che erano informati sui fatti e l’operazione era doverosa proprio per garantire una reale tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. In conclusione, per chiudere definitivamente la discarica è necessario riempire un buco di circa 47mila metri cubi. La decisione ora spetta all’amministratore giudiziario. Per quel che ci riguarda, la vera necessità, evidenziata anche nel corso della recente assemblea sociale, è quella dei tempi di chiusura che devono essere il più rapidi possibile". Convince poco anche il ripianamento della "Cima Brandolin".

La sopraelevazione, di circa 10mila metri cubi, "appare un aspetto meramente tecnico e assolutamente parziale rispetto alla soluzione del problema, una sorta di 'arma di distrazione di massa'. Si vogliono far conferire nuovi rifiuti per chiudere per sempre la discarica, la cui gestione, in questa fase di stallo, costa mezzo milione di euro ogni anno, non permette di sbloccare i cosiddetti 'fondi post mortem', incidendo pesantemente sui piani economico-finanziari della società (e in definitiva sulle tasche dei cittadini)". Tutto questo, poi, "non vede affatto garantita la salute dei cittadini e il rispetto dell’ambiente, oppure vogliamo procedere all’infinito con veti, controveti e avvisi di garanzia?".

Nella foto: in alto Davide Furlan, in basso Enrico Bullian. Sullo sfondo, Pecol dei Lupi.

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