LA POSIZIONE
Odori e polveri tra Gorizia e Nova Gorica, il Pd interroga la Giunta: «La responsabilità è di tutti»

Gli esponenti dem chiedono maggior interesse dell’Arpa e una collaborazione con Arso per promuovere controlli congiunti e un intervento transfrontaliero.
Il gruppo consiliare Partito Democratico del Friuli Venezia Giulia ha depositato, lunedì 11 agosto, un’interrogazione a risposta orale, firmata da Laura Fasiolo, alla Giunta regionale riguardante segnalazioni di inquinamento atmosferico ed odorigeno provenienti da attività produttive site in prossimità del confine tra Italia e Slovenia, con maggiore interesse nell’area del goriziano.
Le aziende coinvolte sono due in particolare: Asfalta Bazna Gorica ubicata a Vrtojba, azienda che già dai primi anni ’80 ha iniziato a produrre asfalto e che, da qualche anno, rilascia odori e polveri che arrivano fino a Gorizia, toccando in particolare l’area di Sant’Andrea, e l’azienda Livarna Gorica che esegue trattamenti di fusione del ferro grezzo e rifiuti terrosi, posizionata a Nova Gorica in contiguità con la zona di Montesanto di Gorizia.
A presentare i contenuti dell’interrogazione, oggi 13 luglio, sono state la Consigliera regionale del Pd Laura Fasiolo e la segretaria provinciale del Pd Sara Vito che hanno sottolineato che, per entrambi i casi, non si tratta di situazioni nuove, ma di eventi che hanno iniziato a manifestarsi già all’inizio degli anni 2000 e che continuano ad oggi.
«È un problema evidente e molto sentito a Gorizia da molti anni, non solo in questo periodo di caldo, che costringe le persone a chiudersi in casa a causa dei forti odori, ma anche perché in quella zona cresce la Rosa di Gorizia di cui siano orgogliosi – sono state le prime parole di Laura Fasiolo – è giusto, quindi, presentare un’interrogazione alla Giunta. Ringrazio Sara Vito e Michele Tofful, che coordina il gruppo di lavoro dell’ambiente provinciale per sensibilizzare questa tematica».
Il problema continua a sussistere negli anni tanto che anche i cittadini sloveni che risiedono nelle vicinanze dei due impianti, a inizio agosto, hanno presentato delle segnalazioni riguardante questi disagi con l’obiettivo di sollecitare le autorità slovene a svolgere gli opportuni controlli senza, a quanto pare, risultati positivi. «L’obiettivo finale di questo lavoro è quello di cercare di rilanciare la collaborazione transfrontaliera in materia di contributi scientifici, grazie anche all’accordo che recentemente è stato rilanciato tra Arpa e Arso» ha continuato Sara Vito.
Il nuovo accordo di collaborazione, firmato nel mese di marzo 2025, tra Arpa Fvg e l’agenzia ambientale slovena Arso, prevede lo scambio di dati, archivi condivisi e monitoraggi congiunti, grazie anche a finanziamenti europei, per affrontare insieme il problema dell’inquinamento, del cambiamento climatico e della gestione sostenibile delle risorse con l’obiettivo di rafforzare anche la collaborazione transfrontaliera. L’intesa, legata anche a GO! 2025 punta ad una visione ambientale comune. Come viene sottolineato nell’interrogazione, questa collaborazione, già nel 2017 si era impegnata nello studio sulla qualità dell’aria, nella fascia di confine tra Gorizia e Nova Gorica.
«Il percorso di collaborazione è un percorso alla quale il Partito Democratico crede molto – ha continuato il segretario regionale – siamo tutti parte della cornice europea e, come diciamo sempre, l’ambiente non conosce confini e le problematiche e soluzioni devono essere affrontate in maniera condivisa sulla base di dati scientifici». A questo si è poi collegata la consigliera Fasiolo aggiungendo che «noi abbiamo cercato di mandare avanti anche il tema dell’Isonzo, quindi dell’acqua e ora dell’aria. Dobbiamo cercare di interagire insieme per fare di questo un territorio unico».
Il gruppo consiliare Pd, quindi, interroga la Giunta per sapere se l’assessorato regionale all’ambiente e la direzione regionale all’ambiente sono a conoscenza di potenziali situazioni di inquinamento atmosferico transfrontaliero segnalate nell’area del Goriziano e causate da impianti produttivi situati in Slovenia; se Arpa Fvg si stia interessando alla problematico e con quale esito, in termini di dati raccolti; in che modo la Regione intende sollecitare Arpa Fvg affinché utilizzi il rinnovato accordo di collaborazione con Arso per promuovere controlli congiunti nei confronti delle attività coinvolte in prossimità del confine, per verificarne la regolarità della conduzione e mitigare gli effetti negativi.
«L’obiettivo non è la sanzione, ma è il miglioramento dello sviluppo sostenibile con un percorso congiunto, riuscendo a migliorare le performance, garantendo lavoro sicuro e soprattutto con il minor impatto ambientale possibile» ha concludo Sara Vito.
Ha preso parola anche Michele Tofful, responsabile dell'ambiente del Pd, che ha sottolineato come l’iniziativa deve partire dal comune, in collaborazione con Arpa Fvg e che l’interrogazione ha l’obiettivo di fare pressione sugli organi comunale affinché si attivino concretamente. A lui si è collegata anche Lucia Giurissa, vicesegretaria regionale del Pd, che ha aggiunto «il percorso che il partito sta facendo riportando al centro dell’interesse, ovvero la qualità dell’aria e dell’acqua, è fondamentale, e solo così si può ricostruire una fiducia nel cittadino e nelle nuove generazioni riuscendo ad arrivare insieme, a soluzioni condivise, perché la responsabilità è di tutti».
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