IL COMMENTO
Monfalcone, Pd e Insieme con Moretti chiedono il confronto sul caso Darus Salaam: «Non si tiri troppo la corda»

Necessario, secondo i consiglieri d’opposizione, che la Giunta convochi al più presto un tavolo con le parti alla presenza del Prefetto per trovare un «percorso condiviso» sui luoghi di preghiera.
«Il Comune convochi al più presto un tavolo di confronto sui luoghi di preghiera»: così titola la nota firmata congiuntamente dai consiglieri comunali monfalconesi di Partito Democratico e Insieme con Moretti Lucia Giurissa, Sani Bhuiyan, Michela Percuzzi e, naturalmente, Diego Moretti. L’oggetto è il “caso” Darus Salaam, salito al centro dell’attenzione durante gli scorsi giorni per il nuovo ricorso presentato dal centro culturale islamico di via Duca d’Aosta e divenuto presto oggetto di botta e risposta fra le parti coinvolte.
Il loro intervento comincia richiamandosi alla delibera del Consiglio comunale riguardante le norme tecniche del Piano Regolatore e il concetto di “interesse pubblico”. «È palese la forzatura e la provocazione del Comune quando richiama la necessità di definire “di interesse pubblico” il Centro di via Duca d’Aosta, essendo di fatto una struttura abusiva ai sensi della legge regionale 29/2009 – commentano i consiglieri – invitiamo però l’amministrazione a fare questo per tutti gli edifici che in città non rispettano la destinazione d’uso». Per gli esponenti Pd e Insieme con Moretti è assolutamente legittimo il ricorso che Darus Salaam ha presentato al Tar: «Rispetto alla Delibera del Consiglio comunale del 26 febbraio, il Centro culturale ha tutto il diritto di difendere le proprie ragioni nelle sedi opportune».
A loro avviso, però, il vero «tema di fondo, che la stessa sentenza del Consiglio di Stato pone in maniera chiara e che avevamo segnalato da subito» è ancora aperto: «Il Comune non può né opporsi né ostacolare in alcun modo il diritto di preghiera di una comunità e di un gruppo di persone, diritto riconosciuto dalla Costituzione, quella stessa Costituzione sulla quale solo qualche giorno fa il neosindaco ha giurato».
Tutto il resto, dichiarano fermi Moretti, Bhuiyan, Giurissa e Percuzzi, non è altro che «ipocrisia, propaganda, provocazioni che servono solo ad esasperare e rendere il clima in città sempre più teso e al tempo stesso pericoloso». «Ecco perché la Giunta, anziché alimentare conflitti e inutili guerre di religione – aggiungono - deve convocare al più presto un tavolo di confronto tra le parti, alla presenza del Prefetto, al fine di trovare un percorso condiviso, nel pieno rispetto delle norme vigenti e dei pronunciamenti dei Tribunali».
Una soluzione che prediliga il confronto allo scontro è quanto auspicano gli esponenti di Pd e Insieme con Moretti, con un monito finale: «Non si tiri troppo la corda, perché quando questa si spezzerà, tutti ne pagheremmo le conseguenze».
Foto Salvatore Ferrara
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
