Lettera a Prefetto e Corte d’Appello, Moretti con Monfalcone Civica e Solidale: «Colto nel segno, richieste legittime»

Lettera a Prefetto e Corte d’Appello, Moretti con Monfalcone Civica e Solidale: «Colto nel segno, richieste legittime»

SUL “CASO DELEGHE” A CISINT

Lettera a Prefetto e Corte d’Appello, Moretti con Monfalcone Civica e Solidale: «Colto nel segno, richieste legittime»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 04 Set 2025
Copertina per Lettera a Prefetto e Corte d’Appello, Moretti con Monfalcone Civica e Solidale: «Colto nel segno, richieste legittime»

Il dem: «Continueremo a dire ciò che pensiamo» e con Morsolin e Saullo invita il sindaco a nominare l’eurodeputata assessore «per chiarire ogni dubbio».

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«Le minacce di Cisint di andare fino in fondo con tutti i mezzi a disposizione, comprese quelle di esposti-querela, non ci spaventano né ci preoccupano. Rispetto ad una segnalazione e richiesta di parere come quella di ieri saremmo curiosi di conoscere il reato penale per il quale dovremmo essere accusati. Chissà se mai lo sapremo. Di certo, siamo tranquilli». È la replica del consigliere comunale del Pd, Diego Moretti alla reazione dell’eurodeputata Anna Maria Cisint che ha definito «Diffamazioni, minacce immotivate e accuse pretestuose» le segnalazioni e le richieste di intervento che i consiglieri di minoranza hanno inviato al Prefetto di Gorizia, al Presidente della Corte d’Appello di Trieste e all’assessore regionale alle Autonomie Locali.

«Quello che è inaccettabile – continua il dem - è che a una nota molto tecnico-giuridica e assai poco politica Cisint risponda con i soliti toni di chi si sente in permanente delirio di onnipotenza e di chi si sente vittima, in un ruolo che non le si addice né ci crede. Questo però la dice lunga su quale sia il suo concetto di democrazia e di rispetto per il pensiero altrui e conferma che con la lettera abbiamo colto nel segno».

«A lei, si aggiungono il sindaco e i capigruppo di Lega e lista civica che mescolano anch'essi vittimismo, toni arroganti e minacciosi, allergia per ogni forma di critica e dissenso, ripetendo nella sostanza i concetti dell'ex sindaca – rileva Moretti - a costoro diciamo che non accettiamo lezioni da chi in questi anni non ha fatto che avvelenare i pozzi dei rapporti politici e sociali in città in un crescendo pericoloso di odio e paura, anche nei cittadini. Cisint e la Lega se ne facciano una ragione: continueremo a dire ciò che pensiamo sempre, senza alcuna paura».

Quanto al sindaco Fasan, il consigliere invita alla riflessione: «Se vuole risolvere la questione che stiamo sollevando da tempo e che abbiamo posto alle istituzioni superiori, ha davanti solo un'opzione: rinominare Cisint assessore». Reazioni di sostegno all’esponente del Pd giungono anche da Monfalcone Civica e Solidale. «In merito alla richiesta di approfondimento sulla legittimità della delega “operativa” alla consigliera Cisint non capiamo lo stupore suo e del sindaco e tanto meno su quali basi si possa fondare un esposto – sostengono i consiglieri Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo - i dubbi sulla legittimità li avevamo già esposti apertamente in Consiglio quando ci è stata consegnata la risposta ad una interrogazione proprio a firma Cisint. Le risposte alle interrogazioni sono prerogativa di sindaco e assessori e lo abbiamo fatto subito notare».

Secondo gli esponenti civici non ci si deve sorprendere rispetto al fatto che «l'opposizione chieda legittimamente un chiarimento agli organi superiori, se Cisint ritiene di essere in linea con il regolamento e con lo statuto stia tranquilla, noi preferiamo approfondire». «Tra le prerogative dell'opposizione c'è proprio l'attività di controllo e non siamo certo i primi consiglieri in Italia ad eccepire con le istanze superiori sul rispetto dei regolamenti – ricordano da McS - le regole sono lì a tutela di tutti e si devono rispettare a prescindere dal numero di preferenze avute alle elezioni, perché la democrazia è un sistema di contrappesi, non un plebiscito». Infine, anche Morsolin e Saullo danno quello che definiscono «un semplice consiglio» al primo cittadino: «Se vuole dare a Cisint deleghe e poteri ha un modo semplicissimo, previsto dai regolamenti: inserirla tra gli assessori in giunta. Con buona pace di tutti». 

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