Monfalcone, l’opposizione chiede chiarezza sulle deleghe affidate a Cisint e scrive al Prefetto Fedullo

Monfalcone, l’opposizione chiede chiarezza sulle deleghe affidate a Cisint e scrive al Prefetto Fedullo

I RILIEVI

Monfalcone, l’opposizione chiede chiarezza sulle deleghe affidate a Cisint e scrive al Prefetto Fedullo

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 03 Set 2025
Copertina per Monfalcone, l’opposizione chiede chiarezza sulle deleghe affidate a Cisint e scrive al Prefetto Fedullo

I consiglieri di minoranza indirizzano la lettera anche al Procuratore Generale della Corte d’Appello e all’assessore regionale Roberti. «Deleghe a rischio di illegittimità e possibili ricadute sull’ordine pubblico».

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L’opposizione consiliare di Monfalcone vuole vederci chiaro sull’attività di consigliere comunale delegato ricoperta da Anna Maria Cisint. Dopo le richieste avanzate nell’ultima seduta del Consiglio Comunale a luglio – le cui risposte sono state considerate non esaurienti - i consiglieri di minoranza Diego Moretti, Lucia Giurissa, Cristiana Morsolin, Michela Percuzzi, Alessandro Saullo e Kamrul Hasan Bhuiyan Sani, scrivono per richiedere un’ «energica moderazione» al Prefetto di Gorizia Ester Fedullo, al Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Trieste Carlo Maria Zampi e all’assessore regionale alle Autonomie Locali, Pierpaolo Roberti. Segnalano «una situazione non solo foriera di immediate criticità, ma potenzialmente portatrice di problematiche che potrebbero interessare persino la funzione legata all’ordine pubblico».

Le contestazioni riguardano la delega ricoperta su legalità e sicurezza, lotta alla radicalizzazione islamica e Polizia Locale. Qualcosa di «oscuro in termini formali» secondo gli esponenti del centrosinistra che chiedono ai destinatari della lettera di valutare ed esaminare il provvedimento del sindaco Luca Fasan «sotto il profilo della legittimità e degli inevitabili riflessi che l’attività delegata a costei potrebbe avere sulla funzione relativa all’ordine pubblico».

Nella missiva non mancano i riferimenti al Testo Unico degli Enti Locali, alla Legge Regionale dell’8 aprile 2021 e al parere del Ministero dell’Interno del 28 ottobre 2019. Dunque, secondo i consiglieri, giurisprudenza e pareri ministeriali confermano che «un sindaco non possa delegare a un consigliere funzioni che comportino l’adozione di atti o provvedimenti con rilevanza esterna». Giudicata poi «inammissibile» l’attribuzione di deleghe «con rilevanza esterna» mentre – secondo chi ha scritto la comunicazione - «il consigliere comunale deve rimanere libero di svolgere la sua funzione di controllo politico – amministrativo sull’operato della Giunta».

Richiami sull’argomento vengono mossi anche in riferimento allo Statuto Comunale che non prevede compiti esecutivi per questa figura così come «rischiosa sotto il profilo della legittimità» è considerata la delega alla Polizia Locale. Sollevati dubbi anche rispetto all’intervento di Cisint su atti di gestione «giocando su ruoli istituzionali altri». «Per quanto noto pubblicamente, a Monfalcone non si sono mai verificate situazioni che abbiano fatto pensare a fenomeni o condotte di radicalizzazione islamica che anche solo potenzialmente avrebbero potuto costituire pericoli per l’incolumità pubblica» si legge in un passaggio che si avvia alla conclusione dove viene espressa la preoccupazione per la creazione e l’alimentarsi di «divisioni tra la popolazione residente».

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