LA RACCOLTA
Lavoro, tradizione e ricordi si intrecciano tra i vigneti del Collio. Al via la vendemmia 2025
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Le aziende festeggiano un’annata positiva. Le voci di alcuni produttori in attesa della Festa dell’Uva di Cormons.
Alcune aziende hanno già iniziato, altre si preparano a raccogliere i primi grappoli nei prossimi giorni: così prende il via la vendemmia 2025 a Cormons e nella zona del Collio. Un momento fondamentale per il territorio, che segna l’inizio di una stagione intensa per i viticoltori locali e per le cantine della zona, sempre attente a garantire qualità e caratteristiche ottimali delle uve.
La raccolta non segue regole uniche: ogni azienda ha i propri tempi, i propri vitigni e il proprio metodo di lavoro. C’è chi sceglie di anticipare la raccolta per preservare freschezza e acidità, chi invece aspetta qualche giorno in più per valorizzare la maturazione delle uve. In questo contesto, la varietà di approcci e tradizioni mette in luce la ricchezza del Collio, dove ogni cantina racconta una storia diversa e contribuisce all’identità del territorio legata al vino.
Entro fine agosto partirà la raccolta nei vigneti di Branko, azienda situata nella località di Zegla, dove, come ha spiegato il titolare Erzetic Igor Branko, «la quantità è discreta e le condizioni climatiche hanno favorito in particolare le uve a bacca bianca, con potenziale aromatico molto importante. È un’annata che permette di produrre vini a basso tenore alcolico, oggi molto richiesti dal mercato».
Diverso il calendario per l’azienda Blazic, anch’essa collocata a Zegla, che inizierà nei primi giorni di settembre. «Quest’anno, a nostro parere, abbiamo avuto un clima quasi perfetto, con piogge e temperature ben distribuite. Si tratta di una delle migliori annate degli ultimi tempi, stimiamo di tornare a buone quantità come nel 2022, dopo due vendemmie decisamente più scarse» spiega Michele Blazic, titolare dell’azienda e presidente dell'Enoteca di Cormons.
Oggi, lunedì 25 agosto, inizia la vendemmia per la cantina Drius di Cormons che sottolinea la difficoltà di un’annata partita con piogge abbondanti e malattie fungine come la peronospora che ha messo a dura prova la difesa fitosanitaria. «Nonostante tutto – continua Drius - nelle ultime settimane il prodotto ha beneficiato del caldo, promettendo ottimi risultati soprattutto per i vitigni tardivi come Malvasia e per quelli con acidità più alta come Sauvignon».
Scenario analogo anche per l’Associazione Produttori di Ribolla Gialla di Oslavia «Le nostre sette aziende inizieranno in momenti diversi – racconta il presidente Saša Radikon – ma complessivamente si tratta di un’annata buona, nonostante piogge e qualche grandinata. Dopo stagioni di calo produttivo, questa sarà sicuramente più generosa in termini di quantità».
Oltre a delineare le prospettive positive sull’annata, diversi produttori hanno sottolineato una problematica che ormai accompagna molte vendemmie, ovvero la difficoltà a trovare lavoratori volontari. Se un tempo, come ricorda l’azienda Branko, la vendemmia era una festa, dove ci si incontrava con parenti e amici per lavorare tutti insieme, oggi la raccolta richiede sempre più spesso il supporto di cooperative esterne per coprire l’assenza di lavoratori stagionali.
Al di là degli aspetti tecnici, la vendemmia per molti viticoltori resta un momento legato ai ricordi e alle tradizioni. «Un tempo – ricorda Branko – era una festa dove ci si ritrovava con parenti e amici, si suonava la fisarmonica, si cantava e si ballava. Oggi in Italia questo spirito si è un po’ perso, ma in altri Paesi d’Europa resta ancora un appuntamento familiare». Alcune usanze resistono comunque: nella cantina Drius, per esempio, un tempo si pranzava tutti insieme nella taverna di famiglia, e oggi si celebra il likof di fine vendemmia. Le aziende di Oslavia organizzano ancora una grande tavolata, e anche Blazic mantiene viva questa tradizione. «Il momento più emozionante – raccontano da Drius – è quando scarichiamo l’ultimo cassone di uva: dopo un anno di lavoro, è come mettere finalmente al sicuro il frutto di tutta la stagione».
A garantire unità e tutela a tutto il comparto c’è il Consorzio Tutela Vini Collio, guidato da Luca Raccaro. «Il nostro ruolo è quello di difendere l’utilizzo del marchio Doc Collio e promuoverlo attraverso eventi e iniziative – spiega il presidente - accanto a questo, svolgiamo un’importante attività tecnica dove monitoriamo le curve di maturazione, diamo indicazioni sui trattamenti e supportiamo direttamente le aziende che lo richiedono. Non facciamo commercio di vino: la nostra missione è la tutela del marchio e del territorio».
Nel complesso, il 2025 si preannuncia come un’annata positiva, capace di riportare equilibrio dopo stagioni più complicate. Un risultato che i produttori celebreranno insieme alla comunità con il tradizionale appuntamento della Festa dell’Uva di Cormons, momento simbolico in cui si chiude il ciclo della vendemmia, si riconosce la fatica del lavoro in vigna e, soprattutto, si brinda al vino.
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