Incontro della V Commissione su Go! 2025, le voci di Fasiolo e Pellegrino: «Gorizia rischia di mancare l’occasione»

Incontro della V Commissione su Go! 2025, le voci di Fasiolo e Pellegrino: «Gorizia rischia di mancare l’occasione»

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Incontro della V Commissione su Go! 2025, le voci di Fasiolo e Pellegrino: «Gorizia rischia di mancare l’occasione»

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 16 Lug 2025
Copertina per Incontro della V Commissione su Go! 2025, le voci di Fasiolo e Pellegrino: «Gorizia rischia di mancare l’occasione»

Preoccupazioni sul dopo 2025 da parte dell’esponente Pd. La consigliera di Alleanza Verdi Sinistra pone quesiti a Ziberna e ritiene che al momento «manchino le basi di una futura economia culturale».

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Fra gli elogi e le molte considerazioni sulle possibilità legate a Go! 2025 e rivolte al futuro che sono stati espressi durante l’incontro nel municipio di Gorizia tra l’amministrazione e i consiglieri regionali della V Commissione, non sono mancate alcune voci di preoccupazione, critica e domande volte a sondare progetti e iniziative concrete.

L’«abitare a Gorizia nel post 2025», la rete del commercio, ma anche il «come fare attrattività e cosa offrire ai giovani» sono state le questioni su cui si è sollevata Laura Fasiolo (Pd), sostenendo che «vanno create occasioni di opportunità». «A questo proposito – ha sottolineato Fasiolo, accennando a una delle principali criticità sorte durante questi mesi nel capoluogo – anche la sanità potrebbe essere attrattiva a seconda di che struttura resterà in città».

Consigliera per Allenaza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino esprime le sue posizioni in una nota a margine dell’incontro. Le potenzialità per ricreare il ponte con una positiva identità transfrontaliera per promuovere collaborazione e coesione, secondo Pellegrino, ci sono tutte, ma la sua sensazione è che in questi mesi dopo l’inaugurazione dell’8 febbraio, «passeggiando per la città, poco si respira di un evento che doveva avere i fari puntati di tutta Europa». «L’impressione, giungendo in città – prosegue - è che le risorse pubbliche e i centottanta milioni di euro già arrivati a destinazione non abbiano posto le basi di una futura economia culturale che riguardi la capacità di dare vita localmente e autonomamente a nuove produzioni e di sviluppare il turismo culturale e storico».

«Troppe case vuote e cadenti, troppi negozi chiusi e strade dissestate» rappresentano, secondo la consigliera, il segno che la cittadina «fatica a farsi ri-conoscere e ri-apprezzare nonostante le sue architetture preziose che raccontano la loro storia ma non parlano più». Sostiene quindi Pellegrino che le esperienze delle altre Capitali europee della cultura e di Matera 2019 «non siano state prese a tesoro e quello che appare è che il tempo abbia preso in contropiede gli amministratori e i tecnici locali».

Da qui, una serie di domande rivolte al sindaco Ziberna, alle quali – scrive Pellegrino – non ha ricevuto risposta. «Quali progetti culturali sono stati messi in campo per esprimere anche la dimensione sociale a promuovere nuova occupazione, nuove imprese creative, nuovi centri di formazione specializzata e avanzata, anche con il potenziamento delle sedi universitarie? In che modo la partecipazione alla Capitale europea della cultura è pensata per rivitalizzare la città, favorendo e innovando i processi di fruizione culturale, mantenendo la prospettiva transfrontaliera e continuando a valorizzare la molteplicità culturale e linguistica dell'area?».

Al centro dei quesiti di Pellegrino a Ziberna anche la Galleria Bombi, che il consigliere della Lega Antonio Calligaris ha definito rappresentativa della vera eredità di Go! 2025, con le future modalità di passaggio ciclopedonale. «Si potrà transitare nelle ore in cui non sono accesi i fari che proiettano sulle pareti le opere d'arte» è stata, riporta la consigliera, la risposta del sindaco, il quale ha anche aggiunto che «nessuno si è lamentato che non sia più transitabile dalle auto, mentre sarà assicurato il passaggio di biciclette e pedoni in determinate ore del giorno». Necessità ribadita anche nell’intervento di Fasiolo: «La galleria Bombi non può fermarsi a qualche artista, ma dovrà anche poter essere attraversata da pedoni e biciclette».

Ricordando infine che «sul campo di volo dell’aeroporto Duca d’Aosta nessun concerto è ancora previsto a causa del protrarsi dei lavori, allungati per i ritrovamenti di ordigni bellici», Pellegrino resta dell’idea che Gorizia «sta rischiando di mancare occasioni enormi, di perdere il volano dell’accensione di tutti i riflettori su di sé e una ricaduta positiva negli anni». Un giudizio piuttosto amaro riguardo il quale, conclude, «auspico nel contempo di sbagliarmi».  

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