L’incontro della V Commissione del Consiglio regionale in Comune a Gorizia: «Go! 2025 rimanga un segno tangibile nel tempo»

L’incontro della V Commissione del Consiglio regionale in Comune a Gorizia: «Go! 2025 rimanga un segno tangibile nel tempo»

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L’incontro della V Commissione del Consiglio regionale in Comune a Gorizia: «Go! 2025 rimanga un segno tangibile nel tempo»

Di F.D.G. • Pubblicato il 16 Lug 2025
Copertina per L’incontro della V Commissione del Consiglio regionale in Comune a Gorizia: «Go! 2025 rimanga un segno tangibile nel tempo»

L’occasione è stata voluta dal sindaco Ziberna per fare il punto su spese e progetti legati alla Capitale Europea della Cultura. Univoca l’idea di punto di partenza di un percorso a lungo termine.

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È stata la sala del Consiglio comunale di Gorizia, ieri, ad ospitare la V Commissione consiliare della Regione Friuli Venezia Giulia, in occasione di un incontro voluto dal sindaco Rodolfo Ziberna per fare il punto su spese e progetti incentrati su Go!2025. Presieduta da Diego Bernardis, la Commissione si è trovata in gran parte concorde attorno a un concetto chiave: far sì che di tutto quanto è ora connesso alla Capitale Europea della Cultura rimanga un segno tangibile nel tempo.

«Non c'è euro, della Regione, del Pnrr o delle casse comunali, che questa amministrazione abbia speso finalizzato solo all'anno 2025: il nostro intento è sempre stato di dare un appeal alla città per i prossimi decenni, lasciare spazi verdi dove far crescere i nostri ragazzi» ha esordito Ziberna, passando in rassegna le nuove opere di Gorizia tra progetti di oggi e di ieri, senza mancare di menzionare alcune correlate problematiche idrogeologiche.

Il primo cittadino, entusiasta e orgoglioso di quanto fatto, ha inoltre parlato di «occasioni e opportunità per l'intero territorio regionale grazie ad eventi attrattivi di portata internazionale», di una realtà urbana «che sta già vedendo, e lo vedrà per il prossino biennio, strade e marciapiedi riasfaltati, aiuole e parchi rinverditi», menzionando infine l’aeroporto Duca d’Aosta «con i suoi 152 ettari dove poter organizzare concerti senza intaccare le piste» e il suo sogno di creare in città la sede di una nuova Agenzia diplomatica europea per la pace e la cooperazione internazionale.

L'assessore Patrizia Artico, dal canto suo, ha voluto ricordare i primi sindaci, goriziani ma anche di Nova Gorica, che hanno voluto creare una capitale unica della cultura attraverso un'idea «vincente, ma soprattutto miracolo di dialogo e pace». Anche lei ha sottolineato come i lavori siano parte di una visione generalizzata rivolta al territorio e volta alla creazione un nuovo asse turistico, di aggregazione e commerciale, citando le riqualificazioni dell'ex struttura ospedaliera manicomiale e della Galleria Bombi.

Romina Kocina, direttrice del Gruppo europeo di collaborazione territoriale (Gect) Go/Ezts Go, ha ripercorso la nascita dell piattaforma digitale Borderless Wireless «su cui si è iniziato a lavorare già dal 2023 per informare e supportare milioni di visitatori via web, il programma Go!2025 and friends e, non ultimi, i 56 progetti per altrettante collaborazioni transfrontaliere finanziate con il fondo gestito direttamente dal Gect». «Teniamo sempre alta l'asticella per garantire eventi che non abbiano eguali, per visioni davvero europee» ha aggiunto il presidente del Gect, Paolo Petiziol.

A prendere poi la parola in termini di collaborazione per sfide comuni sono stati anche la presidente della Fondazione cassa di risparmio di Gorizia, Roberta Demartin, il direttore dell'Institute of International Sociology of Gorizia (Isig) Daniele Del Bianco e il presidente dell'Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei (Icm), Andrea Vacchi.

Sul tema delle potenzialità che la Capitale inaugura si sono concentrati i consiglieri regionali Rosaria Capozzi (M5S), definendola «una finestra per tutto il Friuli Venezia Giulia da considerare come l'inizio di un percorso importante», e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), secondo il quale «qui si respira l'opportunità di rifondare una città», secondo uno schema che potrebbe diventare un «modello di ricostruzione e di blocco a una diaspora di cittadini» e «un laboratorio per le imprese creative». Le occasioni che possono arrivare dalla ciclovia transfrontaliera lungo l’asse fluviale dell’Isonzo e dalla valorizzazione dell’aspetto storico-culturale della Gorizia ebraica sono state invece sottolineate da Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia), mentre Marko Pisani si è infine soffermato sui collegamenti tra le varie aree transfrontaliere e sull’importanza della manutenzione delle opere «per farle vivere nel tempo».

Che Go! 2025 rappresenti la migliore staffetta e un ottimo trampolino di lancio per Pordenone capitale italiana della cultura 2027 è stato il pensiero di Antonio Calligaris (Lega) e Orsola Costanza (FdI), la quale ha anche elogiato l’iniziativa “Go! 2025 & Friends” per aver diffuso gli eventi culturali in tutta la regione.

Tra gi ultimi punti toccati, il turismo. Già oggi «Gorizia è sold out, con un aumento di turisti italiani e ancor più stranieri» ha affermato in chiusura Ziberna, mentre Bernardis ha raccontato nel suo commento finale di aver saputo «che un tour operator ha già stretto accodi per un migliaio di visite, al momento per studenti del Lazio e della Sicilia. Chissà che la cosa non si allarghi ad altre realtà e, magari, coinvolga anche Pordenone».

Durante la seduta non sono comunque mancate note critiche da parte di alcuni esponenti del Consiglio regionale, che verranno sviluppate in un prossimo articolo.  

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