Gorizia, Franco Dugo omaggia la moglie Silvia nella sua personale al Kulturni center Lojze Bratuž

Gorizia, Franco Dugo omaggia la moglie Silvia nella sua personale al Kulturni center Lojze Bratuž

LA PROPOSTA

Gorizia, Franco Dugo omaggia la moglie Silvia nella sua personale al Kulturni center Lojze Bratuž

Di Francesca Diviacchi • Pubblicato il 07 Nov 2025
Copertina per Gorizia, Franco Dugo omaggia la moglie Silvia nella sua personale al Kulturni center Lojze Bratuž

Inaugurazione giovedì 13 novembre alle 18 per l’esposizione che l’artista dona alla consorte recentemente scomparsa. Previsti circa settanta ritratti.

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È stata presentata questa mattina, venerdì 7 novembre, la mostra personale dell’artista Franco Dugo, che sarà inaugurata ufficialmente giovedì 13 novembre alle 18 alla galleria d'arte del Kulturni center Lojze Bratuž. All’incontro di oggi erano presenti l’assessore alla Cultura del Comune di Gorizia Fabrizio Oreti, il critico d’arte Giancarlo Pauletto e la presidente del Kulturni center Lojze Bratuž Franka Žgavec, che ha introdotto l’iniziativa.

La mostra, intitolata “A Silvia” si inserisce nel programma di eventi promossi dal Kulturni center nell’ambito di Gorizia e Nova Gorica Capitali europee della cultura 2025.

Come è stato raccontato durante la presentazione, l’esposizione rappresenta un intenso atto d’amore e di memoria, attraverso il quale l’artista ricorda la moglie Silvia, recentemente scomparsa, compagna di vita e musa ispiratrice della sua intera ricerca artistica. Saranno esposte circa settanta opere, tutte dedicate al ritratto, che esprimono sentimenti di affetto, bellezza e resilienza, restituendo al pubblico un percorso profondamente umano ed emozionale.

Per motivi di salute l’artista non era presente alla conferenza e non potrà partecipare all’inaugurazione ufficiale. Franka Žgavec ha voluto ringraziare tutti coloro che, come ha detto, «hanno lavorato con dedizione e contribuito affinché l’arte di Franco potesse incontrare ancora il suo pubblico».

«Non siamo soli, ed è la testimonianza di quanto teniamo a questa iniziativa - ha dichiarato l’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti - Franco Dugo è a pieno titolo parte del nostro territorio e lo racconta attraverso la sua arte. È stato uno dei primi a rappresentare Gorizia e Nova Gorica ancora prima che diventassero Capitale europea della cultura, ed è bellissimo che abbia dedicato la mostra a Silvia. La cultura e l’arte fanno bene all’anima e ci permettono di portare avanti il lascito di GO! 2025, che resterà vivo anche quando non saremo più Capitale. Gli artisti del territorio fanno davvero la differenza, perché sanno raccontare e valorizzare le specificità della nostra terra».

In occasione della mostra della mostra dedicata a Franco Dugo, verrà inoltre pubblicato un catalogo de luxe a cura del Kulturni center, con progettazione visiva affidata allo studio Link di Trieste.

È stato poi il turno di  Giancarlo Pauletto, che ha raccontato la figura dell’autore «la mostra sia interamente dedicata ai ritratti, anche se Dugo, nel corso della sua carriera, non si è limitato a questo genere. Tuttavia, il ritratto è stato per lui un punto essenziale». Pauletto ha spiegato che «Franco è un uomo che si è sempre occupato degli altri uomini, ha sempre avuto la necessità di capire chi fossero gli altri. Questo è tipico dei grandi narratori, sia con la scrittura che con le immagini. I grandi narratori non sono indifferenti a nulla, si interessano di tutto e di tutti i dettagli, e anche per Franco è così, perché tutto gli interessa a livello di figura».

Pauletto ha poi ricordato un ritratto a matita in cui Dugo rappresenta un amico «Ha costruito con pochi tratti una personalità riconoscibile, attenta a ogni minimo particolare, dai bottoni ai colletti delle camicie, perché tutto è importante quando si osserva un uomo e la realtà. Anche  il ritratto in copertina di A Silvia realizzato a punta secca, è  un’opera che si può osservare in ogni dettaglio, perché in essa c’è sempre tutto. Mi viene in mente anche il ritratto di Kafka, anch’esso a punta secca, in cui Franco lo interpreta attraverso gli occhi, come l’uomo che non vorrebbe sapere ciò che sa, riuscendo a restituire un’intensità che raramente si trova. I suoi ritratti sono profondi, mai semplici illustrazioni» ha concluso.

L’ingresso sarà libero e la mostra rimarrà esposta fino a gennaio 2026 e visitabile negli orari d’ufficio previa prenotazione.

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