A Gorizia apre l'orto sociale nell'ex fondo Orsoline, spazi per anziani e disabili

Aperta l'area verde di proprietà dell'Ater, a disposizione 37 postazioni di cui tre per disabili a Montesanto. Riunite 12 associazioni.

A Gorizia apre ufficialmente un’area verde di ottomila metri quadri a disposizione di anziani, persone con disabilità ma anche chiunque abbia la passione del giardinaggio e botanica. Nell’ex fondo terriero delle suore Orsoline, in via Sant'Angela Merici, è partito ufficialmente il progetto che vede capofila Anffas Udine insieme a 11 associazioni che aiutano chi ha handicap o è avanti con l’età, donando alla città uno spazio verde di proprietà di Ater per essere coltivato. Nascono così gli Alti e Altri Orti Sociali.

Presentato un anno fa nel parco del municipio, oggi finalmente il progetto ha completato l’iter per l’avvio e ha aperto le porte dell’ampia area verde. Laddove una volta le suore coltivavano la terra, oggi saranno le persone più fragili a potersi prendere cura dei frutti nati dalla semina, ma anche qualsiasi residente o goriziano che prenda in gestione un angolo di terreno. In tutto si tratta di 35 orti comuni e tre postazioni dedicate ai disabili, favorendo la convivialità ma anche l’alimentazione a chilometro zero.

“Non ho mai creduto alle categorizzazioni - ha commentato la presidente di Anffas Udine, Maria Cristina Schiratti - non esiste diversità nelle disabilità ma solo diritti uguali per tutti. Serve lavorare insieme” e da qui l’idea di avviare un qualcosa di ancora inedito in regione, seppur in diversi contesti esistano già gli orti sociali. Il sodalizio udinese ha quindi spiegato di aver voluto partire da Gorizia per poi esportare il modello anche nel resto del Friuli, dopo un percorso di formazione che è già stato avviato.

Nella rete di sodalizi, plaudita da tutti questa mattina, si contano anche la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish Fvg), Associazione amici dei traumatizzati cranici (Aatc), Diritto di parola, Genitori consapevoli (Geco), Gorizia riscopre l’agricoltura sociale e solidale (Grass), Associazione nazionale delle famiglie delle persone con minorazioni visive (Anfamiv) di Udine, Anffas Gorizia, Associazione per gli invalidi civili e cittadini anziani (Apici) e Uildm (Ynione italiana lotta alla distrofia muscolare).

Questi particolari orti sono definiti "alti" pensati per le persone con disabilità motoria e altre forme di disabilità, e "altri" perché l'Ater di Gorizia ha già attivi alcuni spazi dedicati all'agricoltura urbana. Proprio al presidente dell’ente, Fabio Russiani, l’assessore comunale al welfare Silvana Romano ha chiesto che venga riqualificata anche la vecchia serra, qui presente. “Senza una regia e una rete - così Alberto Bergamin, Presidente della Fondazione Carigo - le famiglie sono sole, bisogna fare il salto affinché sia più facile centrare gli obiettivi”.

Condiviso quindi l’appello a fare sempre più spesso fronte comune tra queste realtà, con l’assessore regionale alla sanità, Riccardo Riccardi, che ha evidenziato come “iniziative come questa completano il percorso sanitario e liberano risorse, aiutando anche l’invecchiamento attivo”. Il progetto prevede ora anche la creazione di una biblioteca, dedicata a botanica, orticultura e le varie forme di agricoltura, nonché l’aumento di postazioni dedicate. Lo spazio effettivamente non è un problema, incastonato in un quartiere con un alto tasso di anziani.

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