LA NOTIZIA
Gorizia, annullata la mostra 'Sul confine della Pace': lo si apprende da un cartello
L'esposizione con opere di Canova, Raffaello, Rodin e Picasso doveva aprire al pubblico l'8 novembre. Prima sospesa, poi compare nell'ex seminario l'annuncio di annullamento.
Avrebbe dovuto aprire al pubblico l'8 novembre, presentando al pubblico undici opere di giganti dell'arte come Canova, Raffaello, Rubens, Gauguin e Rodin, corredate dal "pezzo forte": il cartone della "Guernica" di Picasso, utilizzato per riprodurre l'iconico grido contro la guerra del pittore spagnolo sull'arazzo che si trova nella sala del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Stiamo parlando della mostra "Sul confine della pace. La grande bellezza scuote il mondo in fiamme", uno degli appuntamenti artistici più attesi dell'ultimo ciclo di eventi di Go! 2025. Organizzata dall'Arcidiocesi di Gorizia in stretta collaborazione con il Comune e con l’associazione di Illegio “Comitato di San Floriano”, era stata presentata ufficialmente a fine settembre con una conferenza stampa molto apprezzata e partecipata.
Ma, come alcuni cittadini desiderosi di visitarla hanno segnalato alla nostra redazione nei giorni scorsi, né all'interno della Chiesa di San Carlo né nell'ex Seminario maggiore c'é traccia della mostra. Finché, nella mattinata di martedì 23 dicembre, recandoci sul posto, abbiamo trovato la “notizia” su un semplice cartello affisso alla porta dell’edificio di via del Seminario: “Sul confine della pace” è stata annullata.
Contattata dopo le prime segnalazioni, l’assessore alla Capitale Europea della Cultura Patrizia Artico aveva riferito soltanto che il progetto versava in una «situazione molto delicata», rimandando ad «aggiornamenti a breve» da parte di Comune e Arcidiocesi. Alle ore 10 di oggi, venerdì 26 dicembre, non sono però ancora pervenute note ufficiali da parte degli enti organizzatori. Dagli ambienti della BCC Venezia Giulia – fra gli sponsor dell’iniziativa – si apprende conferma dell’annullamento per «problemi tecnici» e del rientro all’ente delle risorse pattuite per la realizzazione della mostra.
Come era stato spiegato alla conferenza stampa di presentazione, l’esposizione avrebbe dovuto esplorare attraverso le opere scelte la dimensione interiore e spirituale del concetto di “confine”, oltre che a quella storica e strettamente legata a ciò che Gorizia e Nova Gorica hanno rappresentato, in un percorso tra umanità, religione e dolore per dare un forte messaggio di pace «nella speranza che l’arte riporti alla ragione gli esseri umani»: queste erano state le parole utilizzate dal curatore don Alessio Geretti. La data di chiusura della mostra era altrettanto simbolica: 8 febbraio 2026, a un anno dall’inaugurazione della Capitale Europea della Cultura.
L’auspicio è che, a questo punto, la «bellezza» prospettata per «scuotere il mondo in fiamme» possa in qualche modo rivelarsi al pubblico con l’arrivo del 2026, non a coronamento ma come nuovo e successivo capitolo dell'esperienza di Go! 2025.
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