Acquisizione del Darus Salaam, Cisint: «Questione di legalità e sicurezza, non di culto»

Acquisizione del Darus Salaam, Cisint: «Questione di legalità e sicurezza, non di culto»

LA DICHIARAZIONE

Acquisizione del Darus Salaam, Cisint: «Questione di legalità e sicurezza, non di culto»

Di REDAZIONE • Pubblicato il 08 Mag 2025
Copertina per Acquisizione del Darus Salaam, Cisint: «Questione di legalità e sicurezza, non di culto»

Nel mirino della consigliera delegata alla lotta alla radicalizzazione islamica anche le «sconcertanti» prese di posizione di avvocato e opposizioni.

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Sono da poco passate le 17.30 e giunge alla redazione una nota sul "caso" Darus Salaam firmata Anna Maria Cisint. Il centro islamico ha deciso infatti di presentare ricorso al Tar per scongiurare la decisione da parte del Comune di perseguire la procedura che comporta l’acquisizione dell’immobile di via Duca d’Aosta in cui esso è sito.

Decisione che l’ex sindaco e ora consigliere con delega alla lotta per la radicalizzazione islamica definisce «pienamente coerente con le scelte portate avanti sinora per assicurare il rispetto della legalità e dell’incolumità pubblica nella nostra città». «Ho sempre sostenuto che le norme devono essere seguite da tutti i cittadini indipendentemente da ogni altra considerazione – ricorda Cisint - e che quindi, il problema, non è il culto, ma sono quei comportamenti contrari alle norme e alle regole che sono diventati una costante dell’integralismo islamico».

Di conseguenza, fa sapere la consigliera, «l’amministrazione procederà all’intavolazione dei beni già formalmente avviata nell’ambito dei canoni giuridici in materia. Non trovandosi in questa stessa situazione l’altro centro, l’iter attiene solo al Darus Saalam». «Ciò che è palese anche in questa vicenda è che ogni qualvolta queste componenti radicalizzate dell’Islam si trovano di fronte alla scelta di applicare le nostre leggi, anche dopo le sentenze chiare della magistratura, fanno prevalere invece l’ordinamento della sharia e la prevaricazione nel voler perseguire le loro pretese anche se contrarie alle norme», così ancora Cisint.

Nel mirino della sua nota anche le «prese di posizione dell’opposizione e dell’avvocato», definite senza mezzi termini dall’onorevole come «sconcertanti» poiché, «più che difendere gli interessi dei soggetti sinora sempre soccombenti, entrambi continuano a intestarsi soprattutto una battaglia personale nei miei riguardi».

«Nella mia veste di consigliere incaricato ho la responsabilità di assumere le decisioni politiche che i cittadini hanno mostrato di sapere apprezzare con il loro voto di preferenza – conclude Cisint - mentre l’opposizione dovrebbe sapere che gli atti amministrativi competono ai dirigenti e funzionari. Quanto all’avvocato, mi permetto di suggerirgli di occuparsi meglio degli affari legali, con idonei consigli ai propri assistiti, e lasciare piuttosto il confronto politico a chi ha il dovuto ruolo istituzionale».  

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